In questa pagina è possibile trovare un modello UDA da scaricare e compilare.
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Modello Uda
L’Unità di Apprendimento è il dispositivo centrale della progettazione per competenze nella scuola italiana. Non coincide con una lezione estesa, ma con un percorso intenzionale che, in un arco di tempo definito, parte da traguardi formativi e competenze attese, produce attività significative spesso interdisciplinari e si chiude con una valutazione coerente e documentata. Serve ad allineare ciò che si insegna a compiti autentici, a rendere trasparente il nesso tra obiettivi e verifica, a integrare inclusione e personalizzazione e a facilitare il lavoro collegiale e la rendicontazione.
Per costruire una UDA solida conviene chiarire subito titolo e cornice di senso, ossia la sfida o il problema che dà significato alle attività. Occorre poi esplicitare le competenze in uscita, distinguendo quelle disciplinari da quelle trasversali e dalle competenze chiave europee, e ricondurle ai traguardi del curricolo d’istituto. Gli obiettivi di apprendimento devono essere formulati in modo osservabile e operativo, evitando espressioni vaghe e indicando con precisione che cosa gli studenti dovranno saper fare, in quali condizioni e con quali criteri di riuscita. A questi si collega il compito di realtà o prodotto finale, cioè l’output autentico che rende visibile la competenza: una presentazione, un prototipo, un artefatto, una performance con un destinatario reale o simulato.
Il percorso didattico prende forma a partire da un’ipotesi di ingaggio iniziale, prosegue con momenti di esplorazione guidata, strutturazione dei concetti e applicazioni via via più complesse, e si chiude con una fase di riflessione e consolidamento. In questa trama si collocano metodologie come l’apprendimento cooperativo, l’inquiry, il project based learning, il debate, il CLIL o la flipped classroom, selezionate in funzione della disciplina e della classe. La calendarizzazione esplicita la durata complessiva, la scansione in moduli o settimane, l’uso di spazi ordinari e laboratoriali e la distribuzione di ruoli tra docenti, studenti, tutor ed eventuali esperti esterni.
L’attenzione all’inclusione non si aggiunge alla fine, ma orienta le scelte fin dall’inizio. L’impianto segue i principi dell’Universal Design for Learning, offrendo molteplici modi per coinvolgere, rappresentare le informazioni e permettere agli studenti di esprimere ciò che sanno. Questo significa predisporre ingressi diversi al contenuto, prevedere opzioni nei formati del prodotto, creare scaffold graduati, stabilire tempi flessibili e indicare con anticipo strumenti compensativi e misure dispensative per bisogni educativi speciali e disturbi specifici di apprendimento. La personalizzazione trova una sua grammatica concreta in compiti a livelli e rubriche condivise, in cui i criteri sono chiari e i livelli di padronanza risultano descritti in modo comprensibile.
La valutazione presidia tre dimensioni complementari. La valutazione per l’apprendimento è formativa, frequente e leggera, fatta di feedback brevi, checkpoint e autovalutazioni che aiutano gli studenti a capire dove sono e come procedere. La valutazione dell’apprendimento è sommativa e si concentra sulle prove coerenti con gli obiettivi. La valutazione delle competenze osserva comportamenti in situazione e legge il prodotto in rapporto ai criteri di qualità esplicitati nelle rubriche. La trasparenza è decisiva: gli indicatori e i livelli vanno condivisi all’avvio, mentre la traduzione in voto, quando necessaria, avviene solo dopo la lettura delle evidenze raccolte.
La dimensione digitale sostiene il processo senza sostituirlo. Strumenti collaborativi, lavagne online, quiz diagnostici, portfolio elettronici e applicazioni per la costruzione di rubriche rendono più agile la raccolta di evidenze e la restituzione del feedback. L’interdisciplinarità dà spessore al percorso quando più discipline leggono lo stesso problema con lenti diverse e convergono su un unico compito, evitando sequenze parallele slegate che sovraccaricherebbero studenti e docenti. La documentazione, infine, rende visibile il lavoro: diari di bordo, griglie di osservazione, fotografie di elaborati, versioni successive di un testo o di un progetto, riflessioni metacognitive e portfolio permettono di raccontare l’evoluzione dell’apprendimento e di migliorare l’iterazione successiva.
La progettazione segue una logica retroattiva: si parte dal profilo di competenza in uscita, si definisce il compito autentico, si allineano le attività necessarie e si progettano prima le rubriche, in modo che studenti e docenti condividano da subito i criteri del successo. La scelta degli indicatori privilegia pertinenza, accuratezza, autonomia, collaborazione e comunicazione, ma è la descrizione dei livelli a fare la differenza perché guida sia chi valuta sia chi è valutato. L’inclusione di esempi modello e di checklist operative abbassa l’ambiguità e rende più equo il percorso.
Nei diversi ordini di scuola l’impianto resta simile ma cambiano linguaggio e complessità. Nella scuola dell’infanzia e primaria prevalgono routine esplorative e prodotti concreti, con valutazioni descrittive sostenute da evidenze visive. Nella secondaria di primo grado gli oggetti di lavoro attingono alla realtà prossima, dall’ambiente alla salute ai media, con un’attenzione particolare al metodo e alla collaborazione. Nella secondaria di secondo grado si intensificano project work, PCTO, problem solving tecnico-professionale, debate e interazioni con committenti esterni, con compiti che simulano processi del mondo del lavoro o dell’accademia.
Gli errori si evitano tenendo ferma la coerenza interna. Le UDA troppo enciclopediche diventano ingestibili; i compiti poco autentici non motivano; rubriche generiche non aiutano a distinguere i livelli; criteri comunicati in ritardo generano iniquità; prodotti finali slegati dagli obiettivi trasformano la valutazione in un rituale. Al contrario, quando l’unità ruota attorno a una domanda significativa, quando gli obiettivi sono pochi e ben scelti, quando le attività sono necessarie per rispondere alla domanda e quando la valutazione è prevista prima di iniziare, il percorso scorre e il carico per tutti si fa sostenibile.
Per tradurre questi principi in pratica, immagina un esempio in un indirizzo economico della secondaria di secondo grado. La sfida consiste nell’aprire un mercato estero per un prodotto locale. Gli studenti, in piccoli gruppi, elaborano un business plan sintetico e presentano un pitch a una giuria mista di docenti ed esperti. Le competenze chiamate in causa intrecciano economia aziendale per l’analisi di mercato e dei costi, competenza digitale per la modellizzazione su fogli di calcolo, comunicazione per l’argomentazione e l’uso di visual efficaci, imprenditorialità per la definizione del valore e del rischio. Il percorso alterna analisi dati, progettazione con canvas, prototipazione della comunicazione e simulazione della presentazione. La valutazione legge la qualità dell’analisi, la coerenza strategica, la sostenibilità, l’efficacia comunicativa e il lavoro di team, con checkpoint settimanali e revisioni tra pari. L’inclusione è incorporata attraverso ruoli differenziati all’interno del gruppo, opzioni sul formato dell’output, scaffold e tempi flessibili per chi ne ha bisogno.
Una UDA efficace, in definitiva, nasce dalla competenza e dal compito, allinea obiettivi, attività e valutazione, mette al centro l’inclusione come progetto e non come aggiunta, usa il digitale come leva e non come fine, documenta ciò che gli studenti sanno fare con ciò che hanno imparato e chiude con una riflessione su ciò che ha funzionato e su ciò che si può migliorare. È un patto di chiarezza tra scuola e studenti: indica la direzione, mostra la strada e spiega come misurare il cammino, trasformando la programmazione in un’esperienza di apprendimento autentica, equa e trasparente.
Esempio di Modello Uda
Di seguito è possibile trovare un esempio di modello UDA.
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MODELLO UDA |
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| Sezioni | Note per la compilazione | |||
| 1 | Titolo | Nome dell’UDA | ||
| 2 | Descrizione sintetica e generale, situazione problema, dati di contesto e destinatari | Descrizione della tematica: spiegare ed introdurre in generale il tema e l’argomento che si affronta.
Situazione problema: definire lo specifico problema/bisogno della classe per la quale si progetta l’UDA (uno scenario che potrebbe verificarsi in un contesto di vita reale). Contestualizzazione: descrivere l’ambiente in cui si colloca il percorso e con quale percorso formativo degli studenti è connesso. Relazioni con altre UDA (eventuale progressione rispetto ad altro percorso e contatti con progetti, referenti professionali, territoriali, enti locali). Particolare focus dell’UDA rispetto agli assi culturali e/o ai profili di indirizzo ecc. Target: Indicare ordine e indirizzo di scuola, annualità, classe, gruppo ecc. |
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| 3 | Compito autentico | Definizione del compito “autentico” progettato in risposta alla situazione problema: caratterizzato da: 1) coerenza con i focus individuati; 2) significatività per l’alunno; 3) natura sfidante per gli studenti.
Prodotto/esito atteso: prodotto multimediale, performance, testo scritto, manufatto ecc. |
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| 4 | Competenza chiave prevalente | Indicare la principale competenza da promuovere (Competenze chiave per l’apprendimento permanente – Raccomandazione UE del 22 maggio 2018 e Competenze chiave di cittadinanza di cui al D.M. 139/2007. | ||
| 5 | Obiettivi specifici e ambiti disciplinari coinvolti | Elencare gli obiettivi in termini di conoscenze, abilità, ulteriori competenze che saranno promosse.
Normativa di riferimento:
Elencare discipline coinvolte nell’UDA. |
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| 6 | Fasi, attività, tempi/spazi e materiali/risorse necessarie | Elencare numero delle fasi, identificando per ciascuna:
– il compito prioritario di ciascuna fase (ovvero titolo della fase); – contenuti essenziali (le attività previste); – tempi previsti (in ore e/o settimane); – spazi (specifici per la fase). Indicare per l’intera UDA materiali, risorse e strumenti necessari (tradizionali e/o innovativi, materiali e/o immateriali, umane e/o professionali, interne e/o esterne ecc.). |
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| 7 | Strategie didattiche | Indicare se cooperative, attive, riflessive, narrative, trasmissive ecc. (es. cooperative learning, PBL, flipped classroom, laboratorio, lezione frontale ecc.). | ||
| 8 | Adattamenti e pratiche inclusive | Se presenti | ||
| 9 | Modalità di verifica, valutazione, autovalutazione | Osservazioni strutturate/semistrutturate, verifiche formative, sommative, questionari aperti, a risposta multipla, schede operative predisposte ad hoc, rubriche ecc. | ||
| 10 | Monitoraggio e strumenti per la riprogettazione | Check-list, note/diari, registri attività, comunità di pratica ecc. | ||
Modello Uda Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello UDA da scaricare. Il modello UDA compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il modello UDA può essere convertito in PDF o stampato.
