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Indice
Autocertificazione di Regolarità Fiscale
L’autocertificazione di regolarità fiscale è, in termini giuridici, una dichiarazione sostitutiva resa dal contribuente per attestare stati, qualità personali o fatti che lo riguardano, in luogo di un certificato rilasciato da una Pubblica Amministrazione. Il suo fondamento sta nel D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445: l’articolo 46 elenca ciò che può essere autocertificato come “dichiarazione sostitutiva di certificazione”, mentre l’articolo 47 consente la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà per tutti gli altri fatti a diretta conoscenza dell’interessato. Dopo la riforma della “decertificazione”, le Pubbliche Amministrazioni e i gestori di pubblici servizi non possono più chiedere certificati ad altri enti e devono acquisire d’ufficio i dati o accettare autocertificazioni, riservandosi i controlli successivi e le sanzioni penali in caso di falsità. Ciò significa che un soggetto può dichiarare, sotto la propria responsabilità, di essere in regola con i versamenti fiscali o di non avere debiti tributari scaduti e non sospesi, ma la veridicità della dichiarazione resta verificabile presso l’Agenzia delle Entrate e, se del caso, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. La modulistica istituzionale per le dichiarazioni sostitutive è reperibile sui siti dell’Agenzia delle Entrate e di molte amministrazioni, che richiamano espressamente gli articoli 46 e 47 del D.P.R. 445/2000 e l’obbligo di informativa sul trattamento dei dati e sulle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci.
È importante distinguere tra l’autocertificazione e i certificati “ufficiali” che attestano la regolarità fiscale in contesti specifici. Nel settore degli appalti caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera e valore annuo oltre determinate soglie, l’ordinamento ha introdotto il cosiddetto DURF, cioè il “certificato di sussistenza dei requisiti” rilasciato dall’Agenzia delle Entrate ai sensi dell’articolo 17-bis del D.Lgs. 241/1997, come modificato nel 2019. Il DURF non è un’autodichiarazione: è un attestato telematico che l’impresa ottiene su istanza, con validità limitata, e che serve a regolare alcuni obblighi in materia di ritenute negli appalti. Le pagine informative dell’Agenzia illustrano requisiti, modalità di richiesta e tempi di rilascio, sottolineando che si tratta di un documento rilasciato dall’Amministrazione finanziaria, distinto e non sostituibile da un’autocertificazione. In altre parole, quando la norma pretende un certificato della Entrate, la dichiarazione sostitutiva non basta.
Negli affidamenti pubblici ordinari l’autocertificazione opera su un piano diverso. In fase di partecipazione alla gara, l’operatore economico rende dichiarazioni sul possesso dei requisiti, incluse le condizioni di regolarità fiscale; la stazione appaltante poi verifica d’ufficio, attraverso le banche dati e con richieste all’Agenzia delle Entrate, l’eventuale esistenza di violazioni gravi e definitivamente accertate. Il nuovo Codice dei contratti pubblici del 2023 disciplina la materia delle cause di esclusione e il sistema di verifiche, mentre ANAC ha chiarito che l’esito delle verifiche fiscali è veicolato digitalmente tramite la piattaforma di fascicolo operativo del concorrente e che le amministrazioni devono attenersi alle risultanze rilasciate dall’Agenzia. La giurisprudenza amministrativa più recente ribadisce che, quando l’Amministrazione finanziaria attesta la presenza di “gravi violazioni definitivamente accertate”, la stazione appaltante non può sostituire tale attestazione con proprie valutazioni. Questo quadro rende evidente il limite fisiologico dell’autocertificazione: può essere usata per dichiarare la regolarità in ingresso, ma non può prevalere sull’esito delle verifiche ufficiali e non sostituisce i certificati o le comunicazioni dell’Agenzia quando richiesti dalla legge.
Nella prassi dei rapporti tra privati, l’autocertificazione di regolarità fiscale ha una funzione più “contrattuale” e di accountability. Un fornitore che partecipa a una procedura privata può essere invitato a rendere una dichiarazione sostitutiva con cui attesta di essere in regola con il pagamento di imposte e tasse, di non avere carichi iscritti a ruolo scaduti e non sospesi, o di avere concordato piani di rateazione in corso e regolarmente onorati. Il valore giuridico della dichiarazione nasce dal D.P.R. 445/2000 e dalla responsabilità penale ex art. 76 per falsità; il valore operativo, però, dipende dal contratto: il committente privato può assumere la dichiarazione come requisito contrattuale e prevedere controlli successivi o facoltà di recesso in caso di non veridicità. Molte amministrazioni e società in house mettono a disposizione schemi-tipo di “dichiarazione di regolarità fiscale” come atto di notorietà da sottoscrivere, che richiamano gli articoli 46 e 47 e indicano i campi essenziali di identificazione del dichiarante. È buona norma accompagnare l’autocertificazione con copia del documento d’identità e indicare espressamente l’uso cui è destinata, così da consentire controlli mirati.
Sul piano pratico conviene chiarire contenuto e limiti della formula. L’autocertificazione può affermare che il dichiarante è in regola con i versamenti dovuti alla data della dichiarazione, oppure che non sussistono debiti tributari scaduti e non sospesi, oppure ancora che eventuali debiti sono oggetto di rateazione concessa dall’Agente della riscossione e che le rate sono puntualmente pagate. Dal punto di vista probatorio, questa dichiarazione fa fede fino a controllo e abilita l’ente ricevente a svolgere verifiche presso le banche dati competenti. La stessa Agenzia delle Entrate-Riscossione pubblica moduli di dichiarazione sostitutiva che, pur non essendo “certificati di regolarità”, mostrano la cornice formale corretta: indicazione del fine, riferimenti normativi agli articoli 46 e 47, consapevolezza delle responsabilità penali e degli effetti amministrativi dell’eventuale mendacio. Non tutte le situazioni, però, possono essere coperte da autocertificazione: quando il beneficiario è una PA e la legge pretende un certificato rilasciato dall’ente titolare (come nel caso del DURF o di specifiche verifiche fiscali nelle gare), la dichiarazione sostitutiva non lo rimpiazza.
Un’attenzione ulteriore è necessaria sul piano della protezione dei dati e della trasparenza. L’autocertificazione deve contenere solo le informazioni pertinenti e non deve esporre dati eccedenti; il trattamento dei dati contenuti nella dichiarazione avviene ai sensi della normativa privacy e deve essere limitato allo scopo indicato. In caso di uso verso Pubbliche Amministrazioni, la circolare sulla “decertificazione” ricorda che i certificati destinati ai privati non possono essere prodotti ad altre PA e che le PA devono accettare le dichiarazioni sostitutive, attivando i controlli d’ufficio; per i rapporti tra privati resta la libertà contrattuale di pretendere documentazione ulteriore, ma l’autocertificazione resta uno strumento agile e responsabilizzante per velocizzare i processi, con l’avvertenza che dichiarazioni false espongono a sanzioni e alla risoluzione di rapporti basati sulla fiducia.
La redazione della dichiarazione beneficia di alcune buone pratiche. È opportuno indicare con precisione l’ente o il soggetto a cui è destinata, lo scopo per cui è resa, la data a cui si riferisce la verifica della regolarità fiscale, gli estremi del dichiarante con codice fiscale e sede, l’eventuale impegno a comunicare tempestivamente variazioni rilevanti, e la formula di consapevolezza delle responsabilità penali ex art. 76 D.P.R. 445/2000. L’uso di un modello ufficiale o di uno schema che ricalchi quelli messi a disposizione dalle PA riduce gli errori formali e facilita i controlli. Quando si opera nel perimetro degli appalti o di altre procedure regolamentate, la dichiarazione dovrebbe sempre richiamare la normativa di settore e lasciare spazio alla successiva produzione degli atti “forti” rilasciati dall’Agenzia delle Entrate qualora richiesti a fini di aggiudicazione o esecuzione. In questo modo l’autocertificazione diventa la porta d’accesso amministrativa, mentre la prova definitiva della regolarità, ove necessaria, confluisce nei certificati o nelle comunicazioni ufficiali acquisiti d’ufficio.
Esempio di Autocertificazione Regolarità Fiscale
Di seguito è possibile trovare un esempio di autocertificazione regolarità fiscale.
Il sottoscritto _______________________ nato a _______________________ il ____________________ residente a _______________________ in via _________________________________________ codice fiscale _______________________, in qualità di titolare/rappresentante legale della società/associazione _______________________ con sede a _______________________ in via _______________________ codice fiscale _______________________ partita Iva _______________________
pienamente consapevole delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 del DPR 445/2000 in caso di dichiarazioni non veritiere e conscio della decadenza dei benefici eventualmente conseguenti al provvedimento emanato sulla base di dichiarazioni mendaci, di cui all’art. 75 del DPR 445/2000 ai sensi e per gli effetti dell’art. 46 del citato DPR 445/2000, sotto la propria responsabilità
DICHIARA
– di non aver commesso violazioni, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse;
– di essere in regola con gli obblighi concernenti le dichiarazioni in materia di tasse e imposte e con i conseguenti adempimenti.
Luogo e data _________________________________
Firma _____________________
Modello Autocertificazione Regolarità Fiscale Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello autocertificazione regolarità fiscale da scaricare. Il modulo autocertificazione regolarità fiscale compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile autocertificazione regolarità fiscale può essere convertito in PDF o stampato.
Modulo Autocertificazione Regolarità Fiscale PDF
Di seguito è disponibile un modulo autocertificazione regolarità fiscale PDF editabile.
