In questa pagina è possibile trovare un fac simile ricorso per la revocazione della sentenza della corte di cassazione da scaricare e compilare.
Indice
Ricorso per Revocazione della Sentenza della Corte di Cassazione
L’articolo 395 del Codice di Procedura Civile disciplina la revocazione ordinaria, un mezzo di impugnazione di carattere eccezionale che si affianca all’appello e al ricorso per cassazione. La revocazione ordinaria si configura come un’impugnazione a critica vincolata, visto che può essere proposta esclusivamente per i motivi espressamente previsti dalla legge. Questa natura eccezionale limita l’uso della revocazione, impedendo di sollevare motivi di nullità relativi alle fasi processuali precedenti, che possono essere invece contestati esclusivamente attraverso gli ordinari mezzi di impugnazione.
A differenza del ricorso per cassazione, che si concentra sulla legalità del provvedimento impugnato, la revocazione investe sulla giustizia del giudizio stesso, presupponendo che il provvedimento impugnato sia stato emesso in conformità alla legge. Il giudizio di revocazione si articola in due fasi distinte: il judicium rescindens e il judicium rescissorium. Nella fase del judicium rescindens, il giudice ha il compito di verificare, anche d’ufficio e senza che sia necessaria una sollecitazione da parte delle parti, se sussista uno dei motivi per cui è ammessa la revocazione e se esista un nesso di causalità tra tale motivo e la decisione impugnata. La fase del judicium rescissorium, invece, mira alla sostituzione della sentenza impugnata con una nuova sentenza, correggendo così l’errore o la giustizia del provvedimento originario.
La revocazione può essere classificata in ordinaria o straordinaria. La revocazione ordinaria riguarda motivi strettamente legati alla sentenza stessa, impedendo il passaggio in giudicato dalla sua notificazione o pubblicazione, secondo i termini stabiliti dagli articoli 325 e 327 del Codice di Procedura Civile. Al contrario, la revocazione straordinaria consente di sollevare motivi di impugnazione anche oltre i termini temporali previsti per la revocazione ordinaria, basandosi sulla concreta rilevabilità del vizio contestato.
In conformità con gli articoli 395 e 396 del Codice di Procedura Civile, la revocazione è ammessa esclusivamente contro le sentenze pronunciate in grado di appello o in un unico grado di giudizio. Le sentenze di primo grado possono essere oggetto di revocazione solo dopo la scadenza del termine per l’appello e quando si tratta di revocazioni straordinarie basate sui motivi previsti dall’articolo 395, numeri 1, 2, 3 e 6.
Oltre alle sentenze, la revocazione è possibile anche contro provvedimenti che, pur non essendo sentenze formali, hanno un contenuto decisorio. Un esempio di ciò è l’ordinanza di convalida di sfratto per finita locazione o per morosità, emessa in assenza o per mancata opposizione dell’intimato. Tuttavia, generalmente, non è possibile applicare la revocazione ai provvedimenti sommari.
A seguito delle pronunce della Corte Costituzionale, anche le sentenze della Corte di Cassazione possono essere soggette a revocazione se risultano viziate da errori di fatto e sono state emesse su ricorsi fondati su uno qualsiasi dei motivi previsti dall’articolo 360 del Codice di Procedura Civile.
Dal punto di vista del contenuto, sono impugnabili sia le sentenze definitive sia quelle non definitive, indipendentemente dal fatto che siano di merito o di rito. Ora, esamineremo i singoli motivi di revocazione, iniziando con il primo: il dolo di una parte a danno dell’altra.
Il dolo revocatorio si verifica quando una parte utilizza artifizi e raggiri per pregiudicare il potere di difesa dell’altra parte e la capacità del giudice di accertare la verità. È importante distinguere tra dolo revocatorio e dolo contrattuale, quest’ultimo infatti prevede altri rimedi legali. Il dolo revocatorio non include la semplice furbizia (dolus bonus), ma riguarda comportamenti fraudolenti (dolus malus) che possono sviare il convincimento del giudice. È necessario dimostrare un nesso di causalità tra il dolo e la sentenza, ovvero che l’errore causato dal dolo abbia influenzato significativamente la decisione del giudice.
La parte che agisce in revocazione ha l’onere di provare il dolo e il momento in cui è stato scoperto, al fine di valutare la tempestività dell’impugnazione. Qualsiasi mezzo di prova può essere utilizzato, ad eccezione del giuramento decisorio, come stabilito dall’articolo 2739 del Codice Civile.
Il secondo motivo riguarda la falsità delle prove che hanno contribuito al convincimento del giudice. La falsità deve essere riconosciuta o dichiarata dopo la pronuncia della sentenza. È essenziale che la falsità delle prove non fosse evidente durante il processo e che sia emersa successivamente attraverso sentenze penali o civili passate in giudicato. Anche in questo caso, il concetto di prova è strettamente legato alle domande ed eccezioni processuali, escludendo il giuramento decisorio.
Il terzo motivo concerne la presenza di documenti decisivi che, se fossero stati considerati correttamente, avrebbero potuto influenzare la decisione del giudice. Un documento decisivo è quello che, se preso in considerazione, avrebbe potuto portare a una decisione diversa. Anche le sentenze passate in giudicato rientrano in questa categoria. È fondamentale che tali documenti esistano prima della decisione impugnata e siano rilevanti per tutte le fasi del giudizio di merito, inclusa la fase d’appello.
Il quarto motivo ammette la revocazione quando la sentenza è frutto di un errore di fatto derivante dagli atti e documenti della causa. Questo errore deve riguardare la percezione dei fatti da parte del giudice, non un errore di valutazione. Inoltre, l’errore di fatto deve essere decisivo, ossia determinante per la formazione della decisione giudiziaria. Un esempio di errore revocatorio è l’errore aritmetico nella liquidazione delle spese processuali, dove il giudice omette alcune prestazioni procuratorie e difensive effettivamente esplicate.
Un altro motivo di revocazione è l’incompatibilità della sentenza con un precedente giudicato tra le stesse parti. Questo presuppone che la nuova sentenza contraddica una precedente sentenza passata in giudicato, con identità di soggetti e oggetto. Tuttavia, questo rimedio non è applicabile se vi è stata già una pronuncia sull’eccezione di cosa giudicata o se si tratta di sentenze emesse dalla Corte di Cassazione, in quanto tali casi non rientrano tra i motivi previsti dagli articoli 391 bis e 391 ter del Codice di Procedura Civile.
Infine, l’articolo 395 n. 6 prevede la revocazione in caso di dolo del giudice, una situazione di estrema gravità che non è mai stata applicata. Questo si verifica quando il giudice agisce scientemente, volutamente ed illegittimamente a favore di una parte, violando il suo dovere di imparzialità. Per configurare questo motivo, è necessario che il dolo del giudice sia stato accertato da una sentenza penale passata in giudicato, e il giudice incaricato della revocazione deve attenersi a tale sentenza penale. Il nesso di causalità tra dolo o collusione, inganno del giudice e sentenza ingiusta deve essere di natura psicologica, non giuridica, poiché un errore giuridico rappresenterebbe un vizio della volontà.
Esempio di Ricorso per la Revocazione della Sentenza della Corte di Cassazione
Di seguito è possibile trovare un esempio di ricorso per la revocazione della sentenza della corte di cassazione.
RICORSO PER REVOCAZIONE DELLA SENTENZA N. ….
emessa dalla Corte di Cassazione in data …., nella causa promossa da:
…. con Avv. …. RICORRENTE
CONTRO
…. con Avv. …. RESISTENTE
* * *
Il sig….., codice fiscale …., nato a …., il …., e residente in …., elettivamente domiciliato in … nella via …. presso lo studio dell’avv. …. (codice fiscale….) che lo rappresenta e difende in forza di procura speciale …. e che dichiara di voler ricevere le comunicazioni da parte della Cancelleria a numero telefax …. o al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: ….
PREMESSO
– che in data …. è stata emessa la sentenza sopra indicata con la quale è stato disposto che ….
– che in data …., come è provato da …. ha scoperto che tale sentenza è l’effetto del dolo di …. in suo danno, in quanto …. (oppure) che in data …., come è provato da …., sono stati trovati seguenti documenti decisivi: …. che non ha potuto produrre in giudizio in quanto …. (oppure) tale sentenza è l’effetto del dolo del giudice …. in suo danno come è stato accertato dal …. di …. con sentenza n. …. emessa il …. e passata in giudicato in data …., che si allega.
– che nella specie ricorre l’ipotesi prevista dall’art. 395 comma 1 n. 1) (oppure) 3) (oppure) 6 c.p.c..
Tutto ciò premesso
CHIEDE
che la Suprema Corte di Cassazione voglia, ai sensi degli articoli 391-ter e 395 comma 1 n. 1 (oppure) 3) (oppure) 6) c.p.c., revocare la predetta sentenza e decidere la causa nel merito (oppure) revocare la predetta sentenza e rinviare la causa al giudice che ha pronunciato la sentenza cassata.
Offre in comunicazione e deposita in Cancelleria:
copia autentica della sentenza del …. di …. n. ….. del ….
procura speciale alle liti
Allega: cinque copie della suddetta sentenza di cui quattro in carta libera e una autentica nonché quattro copie in carta libera del presente ricorso.
Ai fini del versamento del contributo unificato dichiara che il valore della causa è di € ….
…., lì ….
Avv. …
PROCURA ALLE LITI
RELAZIONE DI NOTIFICAZIONE
Modello Ricorso per la Revocazione della Sentenza della Corte di Cassazione Editabile da Scaricare
In questa sezione è presente un modello di ricorso per la revocazione della sentenza della corte di cassazione da scaricare. Il modulo ricorso per la revocazione della sentenza della corte di cassazione compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile ricorso per la revocazione della sentenza della corte di cassazione può essere convertito in PDF o stampato.