In questa pagina è possibile trovare un modulo RD1 da scaricare e compilare.
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Modello Rd1
Il modulo RD1 è il modello standard dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione che serve per chiedere documenti e informazioni ufficiali sulla propria posizione debitoria, in particolare estratti di ruolo, situazioni debitorie complessive e copie di atti già emessi. In pratica è il “biglietto d’ingresso” per farsi rilasciare, per iscritto, la fotografia dei debiti iscritti a ruolo e degli atti di riscossione che ti riguardano. L’utilizzo del RD1 è previsto espressamente sul sito ufficiale di Agenzia delle Entrate-Riscossione, che lo indica come modello da usare per la richiesta di documenti ed estratti, da presentare agli sportelli o da allegare alle richieste via e-mail al Servizio contribuenti.
Dal punto di vista giuridico il modulo RD1 non è disciplinato da una legge ad hoc, ma è lo strumento operativo con cui l’agente della riscossione consente al contribuente di esercitare diritti che nascono da norme di rango superiore, come il diritto di conoscere la propria posizione verso il fisco (Statuto del contribuente) e il diritto di accesso a dati e documenti amministrativi. L’Agenzia ha costruito su questo modello una procedura standardizzata di risposta: il RD1 permette di richiedere, in modo tracciabile, la situazione debitoria complessiva, l’estratto di ruolo di singoli atti, le copie delle relate di notifica, le dichiarazioni sostitutive di pagamento, le copie dei bollettini RAV delle rateizzazioni, e in alcuni casi il PIN per consultare atti depositati nell’area Infocamere per imprese e professionisti.
È importante capire in che casi ha senso usare questo modulo. Si utilizza quando vuoi sapere con precisione quali cartelle, avvisi o ingiunzioni sono stati affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione a tuo carico, quali importi risultano ancora dovuti, quali atti sono stati notificati e, se necessario, ottenere la copia di tali atti o delle loro relate di notifica. Diverse guide specialistiche spiegano che il RD1 è destinato esclusivamente alle richieste di documenti o estratti e non va confuso con i modelli per chiedere rateizzazioni, sospensioni o definizioni agevolate, che seguono regole e modulistica propria.
Sotto il profilo pratico, la prima parte del modulo è dedicata ai dati del richiedente. Qui vanno indicati nome, cognome o denominazione sociale, codice fiscale, eventualmente la partita IVA, indirizzo e recapiti, precisando se si agisce come persona fisica, come titolare di ditta individuale o come rappresentante legale di società o ente. Una sezione successiva consente di specificare se la richiesta riguarda se stessi oppure un altro soggetto, nel qual caso occorre indicare chiaramente i dati di quest’ultimo. In fondo al modello sono presenti spazi per la dichiarazione sostitutiva ai sensi del D.P.R. 445/2000, la firma del richiedente e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali. Nella versione aggiornata del RD1 l’informativa privacy chiarisce che Agenzia delle Entrate-Riscossione tratta i dati esclusivamente per dare seguito alla richiesta di documenti ed estratti presentata con il modulo.
La parte centrale del RD1 è quella che ha maggior rilievo giuridico, perché lì devi indicare in modo preciso cosa stai chiedendo. In quel riquadro si specifica se si vuole ottenere la situazione debitoria complessiva, l’estratto di ruolo di uno o più atti, la copia della relata di notifica di specifiche cartelle o intimazioni, una dichiarazione sostitutiva di pagamento, la ristampa dei bollettini RAV relativi a piani di rateizzazione o altri documenti analoghi. Alcune istruzioni operative e siti specializzati spiegano che proprio attraverso il RD1 molti contribuenti ricostruiscono la storia delle proprie cartelle, verificano l’esistenza di eventuali carichi “nascosti” e controllano se vi siano vizi di notifica o debiti ormai prescritti, passaggio spesso preliminare per valutare eventuali ricorsi o istanze di sgravio.
Quanto alle modalità di presentazione, oggi il modulo RD1 può essere utilizzato in tre canali principali. Puoi presentarlo allo sportello di qualunque ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, portando con te il modulo compilato e firmato e un documento di identità; in molti casi l’estratto o la documentazione viene rilasciata seduta stante, mentre nelle situazioni più complesse l’ufficio può fissare un termine successivo o inviare la documentazione via PEC o e-mail. In alternativa puoi allegare il RD1 alla richiesta inviata tramite il servizio online “Invia una e-mail al Servizio contribuenti” disponibile sul sito ufficiale, dove le stesse istruzioni dell’Agenzia chiariscono che il modello va compilato e firmato obbligatoriamente “nel solo caso in cui si stiano richiedendo documenti/estratti”. È poi possibile utilizzare anche la PEC indicata dall’Agenzia, allegando al messaggio il modulo RD1 e la copia del documento d’identità, modalità espressamente ammessa da diverse guide pratiche dedicate all’estratto di ruolo.
Il modulo gestisce anche l’ipotesi in cui la richiesta venga presentata da un soggetto diverso dall’intestatario dei ruoli, ad esempio un professionista, un familiare o un dipendente delegato. In questi casi va compilata la parte relativa alla qualità del dichiarante, specificando se si agisce come rappresentante legale, tutore, curatore o altro soggetto incaricato, e occorre allegare la delega sottoscritta dal debitore insieme alla copia dei documenti di identità di entrambi. La prassi dell’Agenzia e la modulistica in circolazione evidenziano l’importanza di questa sezione, perché in assenza di una chiara legittimazione alla richiesta l’ufficio può rifiutare il rilascio di documenti che contengono dati sensibili e informazioni patrimoniali.
Dal punto di vista degli effetti, la presentazione del RD1 non modifica in alcun modo, da sola, la tua posizione debitoria e non sospende né blocca le procedure esecutive in corso. Ottenere un estratto di ruolo o la copia di una cartella tramite questo modulo rappresenta un atto di conoscenza e documentazione, non un ricorso. Le informazioni ottenute, però, sono spesso decisive per impostare correttamente un’eventuale difesa: dall’estratto e dalle relate di notifica puoi verificare se le cartelle sono state notificate oltre i termini, se vi sono errori nell’intestazione o nella quantificazione del debito, se sono presenti posizioni prescritte o già pagate. Numerose guide rivolte a contribuenti e imprese insistono sul fatto che la lettura attenta dell’estratto di ruolo, richiesto anche tramite RD1, è il punto di partenza per valutare se proporre istanze in autotutela, domande di rateizzazione, opposizioni giudiziarie o strategie di definizione agevolata.
La gestione dei dati personali è un profilo non secondario del modulo. Nel testo del RD1 ufficiale è presente l’informativa ai sensi del regolamento europeo sulla protezione dei dati, nella quale Agenzia delle Entrate-Riscossione precisa che i dati inseriti nel modello e quelli contenuti nella documentazione allegata sono trattati solo per dare seguito alla richiesta di documenti ed estratti, con indicazione dei diritti di accesso, rettifica, cancellazione e limitazione che spettano all’interessato. Questo aspetto è utile anche come “garanzia” per il contribuente, perché ribadisce che l’utilizzo di quelle informazioni è circoscritto alla gestione della pratica e alla risposta all’istanza.
Modello Rd1 PDF Editabile
In questa sezione è presente un modello RD1 PDF editabile.
