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Relazione Tecnica Descrittiva dei Locali Estetista
La relazione tecnica descrittiva dei locali per l’attività di estetista è il documento con cui il titolare dimostra, davanti a SUAP e ASL, che l’esercizio è progettato e gestito in modo conforme alle norme igienico-sanitarie, impiantistiche e di sicurezza applicabili. Non è un modulo generico: accompagna la SCIA e diventa l’asse portante dell’istruttoria, perché traduce in modo verificabile la destinazione d’uso dei vani, i flussi delle persone e dei materiali, le soluzioni impiantistiche adottate, le procedure di igiene e la corretta gestione delle attrezzature. Il quadro giuridico è trasversale e unisce i regolamenti locali d’igiene alle norme nazionali sulla professione e sugli impianti. La qualificazione dell’addetto e del responsabile tecnico rinvia alla legge 1/1990 e alla disciplina regionale; l’uso delle apparecchiature è regolato dal decreto sui dispositivi elettromeccanici d’uso estetico, che pretende marcatura CE, manuali e impieghi coerenti con quanto dichiarato dal costruttore; gli impianti richiedono conformità e dichiarazioni ai sensi del DM 37/2008; la sicurezza dei luoghi di lavoro è inquadrata dal Testo Unico; l’eventuale produzione di rifiuti taglienti per pratiche consentite comporta l’applicazione delle regole speciali sul confezionamento e sul conferimento a soggetti autorizzati. Accanto a queste fonti resta essenziale l’aderenza al regolamento d’igiene del Comune o della Regione, spesso più puntuale di ogni altra norma su aerazione, servizi, dimensionamenti minimi e requisiti di finitura.
Una relazione convincente parte sempre dall’inquadramento urbanistico e catastale dei locali. Deve risultare che la destinazione è compatibile con attività di servizi alla persona, che le altezze e le superfici rispettano i parametri edilizi, che i percorsi sono continui e senza barriere in relazione ai servizi destinati alla clientela, che i servizi igienici sono dimensionati e, quando richiesto, accessibili. Su questa base si descrivono la planimetria quotata e l’uso dei vani, distinguendo reception e attesa, cabine di trattamento, spogliatoi del personale, servizi per i clienti e per gli addetti, locali tecnici e di deposito, area lavanderia se interna. La planimetria è parte integrante della relazione e non un semplice allegato grafico, perché consente all’ASL di leggere il layout alla luce delle procedure dichiarate.
L’acqua e gli scarichi sono elementi dirimenti del profilo igienico. Occorre indicare in modo chiaro l’origine dell’approvvigionamento idrico, di regola l’acquedotto pubblico, e il recapito delle acque reflue, in genere la pubblica fognatura, con la precisazione che gli impianti sono stati realizzati a regola d’arte e sono corredati da dichiarazioni di conformità. Allo stesso modo si chiarisce come si garantisce il ricambio d’aria, naturale o meccanico, con portate compatibili con il volume dei locali e con l’uso di prodotti volatili; quando si impiegano apparecchiature o cosmetici che liberano vapori o polveri, si esplicita l’adozione di aspirazioni localizzate o di idonei sistemi di contenimento. La climatizzazione e la ventilazione meccanica controllata, se presenti, vanno descritte con indicazione delle prestazioni e con un minimo di presidio documentale sui filtri e sulla loro manutenzione periodica, perché la qualità dell’aria è parte della valutazione igienico-sanitaria al pari della pulizia delle superfici.
Il paragrafo dedicato alle attrezzature e agli apparecchi elettromeccanici ha un peso determinante. La relazione deve ricondurre ogni macchina al suo impiego estetico legittimo, riportando che si tratta di prodotti marcati CE per l’uso previsto e che sono disponibili in sede i manuali d’uso e manutenzione. È buona prassi dichiarare che il personale è stato formato secondo le istruzioni del fabbricante, che esistono registri interni per controlli e manutenzioni e che l’alimentazione elettrica è adeguatamente protetta, con messa a terra e differenziali ad alta sensibilità a protezione delle cabine. L’ente verifica anche il nesso tra attrezzature e layout: una cabina che ospita apparecchi con testine a contatto cutaneo, per esempio, deve consentire procedure efficaci di detersione e disinfezione tra un cliente e l’altro senza commistione tra sporco e pulito.
La parte igienica in senso stretto non si esaurisce nell’affermazione di “pulizie giornaliere”. La relazione deve esporre un vero piano di igiene, indicando prodotti, principi attivi, frequenze e metodi per la detersione e la disinfezione di superfici e attrezzature in relazione al rischio del trattamento svolto, con una distinzione coerente tra detersione e disinfezione dei piani di appoggio, sanificazione delle superfici a contatto con la cute, trattamento di strumenti non taglienti e disciplina degli strumenti taglienti riutilizzabili, che quando presenti devono essere trattati con procedure di sterilità compatibili con la loro destinazione e non con metodi impropri. Se si fa ricorso alla sterilizzazione, la relazione precisa che l’autoclave di classe adeguata è presente, che i cicli seguono parametri e registrazioni e che i dispositivi ultravioletti o a sfere non sostituiscono la sterilizzazione ma possono avere, al più, funzioni complementari. L’organizzazione della biancheria e dei materiali monouso merita un accenno specifico: flusso separato tra sporco e pulito, contenitori chiusi, lavanderia interna con cicli a temperatura adeguata o affidamento a terzi con contratto e attestazioni, gestione coerente delle forniture di guanti, teli e coperture. Sulla gestione dei rifiuti la relazione richiama le regole ordinarie per gli assimilati agli urbani e, quando l’attività preveda l’uso di aghi o altri taglienti consentiti per pratiche estetiche, chiarisce che si adottano contenitori a prova di puntura e che il conferimento avviene a cura di ditta autorizzata con formulario. Non è necessario appesantire il testo con citazioni normative puntigliose; è sufficiente descrivere il sistema di raccolta e tracciabilità che rende verificabile l’osservanza delle regole, tenendo presente che molte ASL chiedono il contratto con il gestore e il registro di carico e scarico quando si producono rifiuti diversi dai domestici.
La sicurezza sul lavoro entra nella relazione non come un adempimento a sé, ma come cornice che legittima le procedure dichiarate. È utile indicare che esistono la valutazione dei rischi, le nomine per la gestione delle emergenze, gli estintori e l’illuminazione di sicurezza dimensionati al locale, la formazione del personale e i dispositivi di protezione individuale coerenti con i prodotti impiegati e con le attrezzature in uso. Questo passaggio chiude il cerchio tra la planimetria, gli impianti, l’igiene e l’organizzazione delle persone. Allo stesso modo, l’accessibilità per i clienti va affrontata con chiarezza: se il servizio igienico destinato all’utenza è accessibile, si dice come lo è; se il locale è soggetto a deroghe o a soluzioni alternative, si indicano gli estremi del titolo edilizio; la chiarezza in questa materia evita blocchi istruttori.
Il profilo della protezione dei dati personali non è ornamentale. L’estetista tratta dati anagrafici e, talora, note sulla sensibilità cutanea o su condizioni che possono orientare l’esecuzione di un trattamento; la relazione può limitarsi a ricordare che esiste un’informativa privacy resa ai clienti, che i dati sono raccolti in misura pertinente e conservati per il tempo necessario all’erogazione del servizio, che i sistemi informatici e i registri cartacei sono protetti e che non si effettuano trattamenti eccedenti rispetto alla finalità. Anche questo aspetto, per molte ASL, rientra nella valutazione complessiva dell’adeguatezza gestionale del centro.
Il documento, infine, si chiude con una dichiarazione di conformità che non sia meramente tautologica. Il titolare o il legale rappresentante attesta che quanto descritto corrisponde allo stato dei luoghi, che le apparecchiature sono impiegate secondo le istruzioni d’uso e che gli impianti sono accompagnati dalle dichiarazioni di conformità; elenca gli allegati effettivamente disponibili in sede, planimetrie, schemi degli impianti, dichiarazioni DM 37/2008, manuali CE, schede di sicurezza dei prodotti, piano di igiene, eventuali registri di sterilizzazione, contratti per lavanderia e rifiuti, e si impegna a mantenerli aggiornati. Se il Comune o la Regione prevedono ricambi d’aria minimi, dimensionamenti o requisiti puntuali ulteriori, la relazione li richiama e mostra come sono stati rispettati. Una relazione così impostata è facilmente istruibile dagli uffici, aiuta l’operatore a presidiare i propri processi e riduce il rischio di rilievi, perché lega in un racconto unico gli aspetti edilizi, igienici e organizzativi che fanno di un centro estetico un’attività realmente conforme alle regole e sicura per clienti e lavoratori.
Esempio di Relazione Tecnica Descrittiva dei Locali Estetista
Di seguito è possibile trovare un esempio di relazione tecnica descrittiva dei locali estetista.
RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA DEI LOCALI – ATTIVITÀ DI ESTETISTA
ESERCENTE / TITOLARE: ____________________________________ CF/P.IVA __________________________
RAGIONE SOCIALE (se presente): ______________________________________________________________
SEDE DELL’ESERCIZIO: Comune __________________________ Via __________________ n. _____ CAP ______
RECAPITI: Tel __________________ e-mail/PEC _________________________________________________
TOTALE ADDETTI: n. ________ di cui Titolari/Soci n. ________ Dipendenti n. ________ Collaboratori n. ________
DIRETTORE TECNICO / RESPONSABILE AI SENSI DEL DM 206/2015
Nome e cognome __________________________________ Qualifica professionale __________________________
Titolo di studio/abilitazione ____________________________ Iscrizione/Attestazione n. ___________ del _________
INQUADRAMENTO E DESTINAZIONE D’USO
L’immobile è destinato a “uso commerciale/servizi – centro estetico” ai sensi degli strumenti urbanistici vigenti. Superficie utile complessiva ______ m²; altezze interne ______ m; planimetria quotata allegata (All. 1). I locali funzionali all’attività sono: reception/attesa, n. __ cabine trattamento, spogliatoio personale, w.c. clienti (accessibile ai sensi DM 236/1989), w.c. personale, deposito/locale tecnico, zona lavanderia (se interna).
APPROVVIGIONAMENTO IDRICO E SCARICHI
Acqua potabile da: [acquedotto comunale] / [altra fonte: descrizione impianto e certificato potabilità ≤ 12 mesi].
Scarichi convogliati in: [fognatura comunale] / [impianto dedicato a tenuta] / [altro: __________________].
Impianto idrico realizzato ai sensi di buona tecnica; materiali idonei al contatto con acqua destinata al consumo umano. Si allega planimetria rete ed elaborato schemi principali (All. 2).
IMPIANTI ELETTRICI, GAS, CLIMA E SICUREZZA
Impianto elettrico conforme al DM 37/2008 (dichiarazione di conformità/rispondenza in All. 3), con differenziali ad alta sensibilità, messa a terra, sezionamenti di sicurezza in cabina e nel locale macchine.
Climatizzazione/ventilazione: impianto [naturale/meccanico] con portate d’aria totali ______ m³/h; ricambi/ora in cabine ≥ __; scheda tecnica e relazione prestazionale (portate, presa aria esterna, filtri) in All. 4.
Eventuale gas combustibile: [assenza] / [presenza, conforme DM 37/2008; ventilazione permanente e scarichi fumi a norma].
Dotazioni antincendio commisurate al rischio (estintori n. __, segnaletica, luci emergenza); planimetria emergenza e registro controlli in All. 5.
ATTREZZATURE E APPARECCHI ELETTROMECCANICI PER USO ESTETICO (DM 206/2015)
Elenco attrezzature fisse/mobili e strumentazione: ___________________________________________________
Elenco apparecchi elettromeccanici per uso estetico con marca, modello, matricola, marcatura CE, manuali d’uso e manutenzione (All. 6) e identità dei trattamenti per cui sono impiegati:
— __________________________________________________________
— __________________________________________________________
Il personale addetto è formato secondo le istruzioni del fabbricante; registro manutenzioni/controlli funzionali disponibile in sede.
AERAZIONE E QUALITÀ DELL’ARIA
Cabine trattamenti dotate di: [finestra apribile] / [estrattore canalizzato] portata ______ m³/h; rumorosità apparati ≤ __ dB(A).
Eventuali cappe/punti di aspirazione localizzata per prodotti volatili: tipologia __________________ potenza/portata ______; schede tecniche e conformità CE in All. 7.
Ricambio e comfort termoigrometrico gestiti con sistema di controllo periodico filtri e sanificazione UTA (registro interventi in All. 8).
BIANCHERIA, D.P.I. E LOGISTICA DI LAVAGGIO
Tipologia biancheria: [monouso] / [tradizionale] / [mista].
Lavaggio: [in proprio: locale dedicato con lavatrice a ______ °C e detersivi idonei] / [presso terzi: Ditta __________________ (All. 9 – contratto/attestazioni)].
Stoccaggio sporco/pulito in contenitori separati; uso DPI per addetti (guanti, mascherina, occhiali ove necessario).
PULIZIA, SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE
Piano di igiene allegato (All. 10) con prodotti conformi (schede di sicurezza e presidio PMC/biocidi dove richiesti). Di seguito si riportano criteri e frequenze (compilare):
Sanificazione attrezzature (superfici a contatto con la cute: lettini, poltrone, manipoli non critici):
Prodotto / principio attivo ______________________________; concentrazione ______; tempo contatto ______; frequenza [a ogni cliente / fine turno]; metodo [spray + panno monouso / salviette / immersione parti smontabili].
Strumenti d’uso corrente non taglienti (spazzole, lime lavabili, pettini, rulli):
Procedura di detersione + disinfezione a basso/medio livello: prodotto __________________________; frequenza [a ogni uso].
Strumenti taglienti riutilizzabili (forbici, tronchesi, rasoi di sicurezza con parte riutilizzabile):
Detersione preliminare + ciclo di sterilizzazione ove previsto; si specifica:
— Sterilizzazione: [autoclave classe B] / [assente – non si impiegano strumenti che richiedano sterilità].
— Parametri autoclave (temperatura/tempo): ______ °C / ______ minuti; n. cicli/registro (All. 11).
Nota: dispositivi UV o a palline di quarzo non garantiscono sterilizzazione; il loro eventuale uso è solo complemento e non sostituisce l’autoclave quando richiesta dalla procedura.
Sanificazione ambientale (pavimenti, servizi, piani di lavoro, poltrone, maniglie):
Prodotto / principio attivo ______________________________; frequenza [giornaliera / tra un cliente e l’altro nei punti di contatto]; modalità operative e DPI impiegati.
Smaltimento residui e panni monouso in contenitori chiusi; stoccaggio temporaneo in area dedicata.
RIFIUTI, STOCCAGGI E SICUREZZA CHIMICA
Rifiuti assimilati urbani conferiti secondo regolamento comunale.
Se presenti rifiuti a rischio (es. aghi per epilazione elettrica o microprocedure consentite): gestione ai sensi DPR 254/2003 con contenitori a taglienti e accordo con ditta autorizzata (All. 12).
Prodotti cosmetici e chimici conservati nei contenitori originali con SDS aggiornate; registro sostanze e valutazione rischio chimico (D.Lgs. 81/2008 – All. 13).
ORGANIZZAZIONE, FORMAZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO
Documento di Valutazione dei Rischi / autocertificazione (se ammessa) redatto in data _________; nomine RSPP, addetti emergenze, medico competente (se dovuto) in All. 14.
Formazione e idoneità del personale per mansioni e uso attrezzature; istruzioni operative e cartellonistica disponibili in sede.
ACCESSIBILITÀ E SERVIZI ALL’UTENZA
Percorsi privi di barriere; wc clienti accessibile ai sensi DM 236/1989; informazioni al pubblico su igiene e sanità esposte in reception; gestione reclami e canale segnalazioni privacy.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ IGIENICO-SANITARIA
Il sottoscritto dichiara che i locali, le attrezzature e le procedure organizzative descritte rispettano i requisiti igienico-sanitari applicabili, che gli apparecchi elettromeccanici sono conformi al DM 206/2015 e marcati CE, che gli impianti sono accompagnati da dichiarazioni ai sensi del DM 37/2008, e che il personale è formato per l’uso sicuro delle attrezzature e dei prodotti.
ALLEGATI TECNICI (BARRARE E NUMERARE)
O 1. Planimetria quotata e destinazioni d’uso O 2. Schema reti idrico-fognarie O 3. DICO/DiRI impianto elettrico
O 4. Relazione aerazione/ventilazione e schede impianti O 5. Dotazioni emergenza e planimetria sicurezza
O 6. Elenco apparecchi DM 206/2015 con manuali CE O 7. Schede cappe/aspirazioni
O 8. Registro manutenzione filtri/UTA O 9. Contratto lavanderia esterna / procedure lavaggio interno
O 10. Piano di igiene con prodotti e SDS O11. Registro sterilizzazione/autoclave e validazioni
O 12. Contratto smaltimento rifiuti speciali (se applicabile) O 13. SDS prodotti cosmetici/chimici
O 14. DVR e attestati formazione / nomine
NOTE E DICHIARAZIONI AGGIUNTIVE
Data ______________ Firma e timbro del legale rappresentante __________________________________
INFORMATIVA PRIVACY (SINTESI) – ART. 13 REG. (UE) 2016/679
Titolare del trattamento: __________________________ (contatti: ____________________). Finalità: gestione adempimenti igienico-sanitari e amministrativi connessi all’attività; base giuridica: obbligo di legge e legittimo interesse; destinatari: ASL/Enti competenti, fornitori strettamente connessi al servizio; conservazione: per i tempi previsti dalle norme di settore; diritti dell’interessato: accesso, rettifica, limitazione, opposizione nei limiti di legge; canale contatti privacy: _______________________.
Presa visione dell’informativa: Firma _____________________________________
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Modello Relazione Tecnica Descrittiva dei Locali Estetista PDF
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