In questa pagina è possibile trovare un fac simile richiesta autorizzazione bollo virtuale da scaricare e compilare.
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Richiesta Autorizzazione Bollo Virtuale
L’istanza di autorizzazione all’assolvimento dell’imposta di bollo in modo virtuale è lo strumento con cui un soggetto chiede all’Agenzia delle Entrate di poter pagare il bollo non più tramite contrassegni cartacei applicati sui singoli documenti, ma attraverso un sistema “a consuntivo”, basato su acconti e conguagli periodici. La base normativa è l’articolo 15 del D.P.R. 26 ottobre 1972 n. 642, che consente il pagamento virtuale “su richiesta degli interessati” per determinate categorie di atti e documenti, individuate da specifici decreti ministeriali, tra cui il D.M. 7 giugno 1973 e successivi aggiornamenti.
È importante distinguere il bollo virtuale “tradizionale” disciplinato dall’articolo 15 per i documenti analogici e per alcune tipologie di atti, dall’assolvimento del bollo in ambiente digitale. Per i documenti informatici rilevanti ai fini tributari, e in particolare per le fatture elettroniche transitate dal Sistema di Interscambio, oggi l’imposta è gestita con regole specifiche e, di norma, non richiede un’autorizzazione preventiva come quella oggetto di questa guida: il bollo viene calcolato sui file trasmessi, indicato tramite il campo “Bollo virtuale” e addebitato con versamenti periodici secondo le modalità stabilite dai provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.
La guida che segue riguarda invece l’istanza di autorizzazione ex articolo 15 per il bollo virtuale “classico”, riferito ad atti e documenti indicati nella Tariffa allegata al D.P.R. 642/72 (ad esempio, fatture cartacee o pdf non transitate da SdI, ricevute, istanze, atti formati su supporto analogico per i quali i decreti ministeriali ammettono il pagamento virtuale).
L’istanza di autorizzazione è necessaria quando un soggetto, che emette un numero significativo di atti soggetti a bollo, intende sostituire le marche o i contrassegni telematici con un sistema centralizzato di assolvimento. La richiesta si presenta all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate territorialmente competente in relazione al domicilio fiscale del contribuente; la circolare 16/E del 2015 ha riepilogato che l’autorizzazione è rilasciata “su istanza prodotta in bollo” e che gli uffici devono verificare sia l’ammissibilità degli atti al pagamento virtuale sia l’affidabilità e la capacità economica del richiedente.
Sotto il profilo contenutistico, l’istanza deve innanzitutto identificare con precisione il soggetto richiedente, indicando denominazione o dati anagrafici, codice fiscale e partita IVA, sede legale o domicilio fiscale e generalità del legale rappresentante o del titolare. È poi necessario descrivere l’attività svolta e le categorie di atti e documenti per le quali si chiede l’autorizzazione al bollo virtuale, facendo esplicito riferimento agli articoli della Tariffa allegata al D.P.R. 642/72 e ai decreti di attuazione che li individuano come ammissibili al pagamento virtuale. Nella prassi si specifica, ad esempio, che si emettono fatture, note, conti o ricevute non soggette a IVA o esenti, oppure istanze, certificazioni o atti amministrativi, e che tali documenti rientrano nell’articolo 13 o in altre voci della Tariffa per le quali i decreti ministeriali contemplano il bollo virtuale.
Elemento fondamentale dell’istanza è la previsione quantitativa. Il contribuente deve indicare il numero presunto di atti che intende emettere nel periodo di riferimento e l’ammontare complessivo dell’imposta di bollo che ne deriverebbe. Su queste stime l’ufficio imposta in genere un acconto o un importo provvisorio, che sarà poi oggetto di conguaglio in sede di dichiarazione consuntiva. La circolare 16/E chiarisce che la domanda deve essere corredata da una dichiarazione sostitutiva in cui il contribuente illustra i presupposti di fatto e giuridici che giustificano l’autorizzazione, nonché l’impegno ad adempiere agli obblighi di dichiarazione e versamento propri del bollo virtuale.
Nello stesso atto è buona prassi indicare dove verrà tenuta la documentazione relativa agli atti soggetti a bollo e quali procedure interne saranno utilizzate per garantire il corretto conteggio degli stessi. Gli uffici, nel valutare l’istanza, devono verificare che gli atti per i quali si chiede l’autorizzazione rientrino effettivamente nelle categorie individuate dai decreti ministeriali e che il contribuente presenti un profilo di affidabilità e regolarità fiscale adeguato. Nel caso in cui l’istruttoria abbia esito positivo, l’Agenzia rilascia un provvedimento di autorizzazione che riporta il numero, la data, l’ambito oggettivo (tipi di atti e documenti ammessi), le modalità di liquidazione e di versamento dell’imposta e gli obblighi contabili e dichiarativi a carico dell’autorizzato.
Una volta ottenuta l’autorizzazione, il soggetto abilitato deve innanzitutto indicare, su ciascun documento soggetto a bollo, che l’imposta è assolta in modo virtuale, riportando il riferimento normativo e gli estremi dell’autorizzazione; le istruzioni e la prassi suggeriscono una formula che richiami l’articolo 15 del D.P.R. 642/72, l’ufficio competente e il numero e la data dell’autorizzazione. In secondo luogo, il contribuente è tenuto a presentare ogni anno una dichiarazione consuntiva dell’imposta di bollo assolta in modo virtuale, tramite l’apposito modello approvato con provvedimento del 29 dicembre 2017 e periodicamente aggiornato. In tale dichiarazione, da presentare all’Agenzia delle Entrate secondo le modalità e le scadenze fissate nelle istruzioni (in genere entro il 31 gennaio, con versamento entro il termine indicato nel modello), viene indicato il numero effettivo di atti e documenti emessi nell’anno e l’imposta complessivamente dovuta, con il relativo conguaglio rispetto agli acconti già versati.
Sul piano operativo il pagamento del bollo virtuale avviene tramite modello F24 utilizzando gli specifici codici tributo dedicati ai saldi e agli acconti dell’imposta assolta in modo virtuale, come precisato dalle istruzioni dell’Agenzia e dai documenti di prassi. Il mancato o tardivo versamento comporta l’applicazione delle sanzioni previste per le imposte indirette, con possibilità di ravvedimento operoso nei limiti consentiti. Allo stesso modo, una stima eccessiva che porti a versare più del dovuto può essere corretta con istanze di rimborso o conguagli, secondo i meccanismi illustrati dalla prassi recente in materia di recupero della maggiore imposta versata virtualmente.
La scelta di richiedere l’autorizzazione al bollo virtuale tramite istanza ex articolo 15 va valutata caso per caso. È normalmente conveniente per enti, società e professionisti che emettono un numero elevato di documenti soggetti a bollo e che, per motivi organizzativi o tecnologici, faticano o non possono più applicare contrassegni cartacei sugli originali, ad esempio perché utilizzano sistemi di stampa massiva, invio tramite Postel o canali telematici non coperti dal sistema automatico del bollo sulle fatture elettroniche. Per altri soggetti che emettono pochi atti imponibili, il sistema tradizionale del contrassegno telematico può rimanere sufficiente.
Esempio di Richiesta Autorizzazione Bollo Virtuale
Di seguito è possibile trovare un esempio di richiesta autorizzazione bollo virtuale.
Alla
Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ____________________
Ufficio territoriale di ____________________
Via/Piazza ____________________ n. ______
CAP ______ – ____________________
OGGETTO: Istanza di autorizzazione all’assolvimento dell’imposta di bollo in modo virtuale ai sensi dell’art. 15 del D.P.R. 26/10/1972 n. 642
Il/La sottoscritto/a ____________________________, nat a ____________________ (__) il ____________________, C.F. ____________________, in qualità di legale rappresentante pro tempore della società
____________________________ S.r.l. / S.p.A. / altro
con sede legale in ________________________________
via/piazza ____________________ n. ______ – CAP ______ – ____________________
C.F. e P.IVA ________________________________
PREMESSO CHE
– la società emette, nell’esercizio della propria attività, ricevute e/o fatture e altri documenti fiscalmente rilevanti:
• non imponibili IVA ex art. 8, comma 1, lett. c), D.P.R. 633/72 e/o
• fuori campo IVA ex artt. 7, 13, 15 e 2, comma 3, D.P.R. 633/72 e/o
• esenti IVA ex art. 10, D.P.R. 633/72;
– che, allo stato, per l’assolvimento dell’imposta di bollo dovuta sui predetti documenti, la società provvede mediante applicazione di contrassegni telematici sostitutivi delle marche da bollo sugli originali delle fatture/ricevute emesse, in conformità a quanto previsto dal D.P.R. 642/72;
– che la società, d’ora in avanti, provvederà all’invio delle fatture e/o ricevute ai propri clienti anche e prevalentemente tramite sistemi di trasmissione a distanza (a titolo esemplificativo: servizio Postel, posta elettronica, posta elettronica certificata, fax, nonché eventuali ulteriori sistemi di fatturazione elettronica / conservazione digitale), e che, conseguentemente, non risulta più tecnicamente possibile procedere alla materiale apposizione dei contrassegni di bollo sugli originali dei documenti emessi (ovvero: _____________________________________________________________);
– che il D.M. 08/06/1973 e successive modificazioni e integrazioni, in attuazione dell’art. 15, comma 1, del D.P.R. 642/72, ha previsto la possibilità di autorizzare l’assolvimento in modo virtuale dell’imposta di bollo dovuta sui documenti di cui all’art. 13 della parte prima della Tariffa allegata al D.P.R. 642/72, come modificata dal D.M. 20/08/1992;
TUTTO CIÒ PREMESSO
FA ISTANZA
affinché codesto spettabile Ufficio voglia autorizzare la società
______________________________
all’assolvimento dell’imposta di bollo in modo virtuale, ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 del D.P.R. 642/72, con riferimento all’emissione dei documenti di cui all’art. 13 della parte prima della Tariffa allegata al predetto decreto, emessi nell’esercizio dell’attività sociale.
A tal fine, la società
DICHIARA
– di prevedere, per il periodo decorrente dalla data di autorizzazione fino al 31 dicembre , l’emissione di n. ________ fatture e/o ricevute e/o altri documenti soggetti all’imposta di bollo, per i quali si renderà dovuta un’imposta complessiva stimata in Euro ____________________ (_____________________/00);
– di impegnarsi ad adempiere a tutti gli obblighi connessi all’assolvimento virtuale dell’imposta di bollo, ivi inclusa la presentazione delle previste dichiarazioni annuali e il versamento delle relative somme nei termini di legge;
– di essere consapevole che eventuali differenze tra l’imposta dovuta in base ai documenti effettivamente emessi e quanto versato in via provvisoria saranno oggetto di conguaglio secondo le modalità previste dalla normativa vigente.
Resta a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento o documentazione che codesto Ufficio ritenesse necessario richiedere a corredo della presente istanza.
Distinti saluti.
Luogo ____________________, data ____________________
Il/La legale rappresentante __________________________
(timbro della società e firma per esteso)
Fac Simile Richiesta Autorizzazione Bollo Virtuale Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello richiesta autorizzazione bollo virtuale da scaricare. Il modulo richiesta autorizzazione bollo virtuale compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile richiesta autorizzazione bollo virtuale può essere convertito in PDF o stampato.
Modulo Richiesta Autorizzazione Bollo Virtuale PDF Editabile
Di seguito viene messo a disposizione un modello richiesta autorizzazione bollo virtuale PDF editabile.
