In questa pagina è possibile trovare un fac simile ricorso per multa notificata oltre 90 giorni da scaricare e compilare.
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Ricorso per Multa Notificata Oltre 90 Giorni
Quando la violazione stradale non viene contestata immediatamente, perché l’automobilista non è presente, perché il veicolo transita oltre il limite di velocità senza essere fermato, perché l’infrazione è registrata da telecamere o da sistemi come lo Street Control, la multa arriva a casa e il suo cammino fino alla cassetta postale è scandito da un termine preciso: novanta giorni. L’articolo 201 del Codice della strada stabilisce che il verbale deve essere spedito entro quel limite, a pena di nullità. Conta la data di consegna all’ufficio postale, non quella in cui l’atto viene materialmente recapitato. Se il plico parte il novantunesimo giorno, la sanzione è illegittima e il destinatario può chiederne l’annullamento.
Per far valere la decadenza è necessario proporre opposizione, perché la nullità non viene mai dichiarata d’ufficio. L’ordinamento offre due vie alternative. La strada più rapida è il ricorso al prefetto del luogo in cui l’infrazione è stata rilevata. Occorre fare pervenire l’istanza entro sessanta giorni dalla notifica: si può spedire un plico raccomandato direttamente alla prefettura oppure consegnarlo al comando di polizia che ha emesso la multa, chiedendo che lo inoltri. Non si pagano contributi né marche: l’unico onere è la redazione dell’esposto, nel quale si dovrà dimostrare che la spedizione è avvenuta fuori termine, allegando copia del verbale e dell’avviso di ricevimento da cui risultino le date. Se il prefetto accoglie l’opposizione, la multa viene annullata; se la rigetta emette un’ordinanza ingiunzione che raddoppia almeno la sanzione minima. Da quel momento si apre un ulteriore margine: trenta giorni per impugnare l’ordinanza davanti al giudice di pace, spostando la controversia su un piano giurisdizionale.
Chi preferisca saltare il passaggio in prefettura può rivolgersi subito al giudice di pace competente per territorio, che è quello della località dove l’infrazione fu accertata. Il termine di proposizione è di trenta giorni dalla notifica, prorogato a sessanta se il ricorrente risiede all’estero. Non serve l’avvocato quando l’importo contestato non supera 1100 euro, ma la procedura impone il pagamento di un contributo unificato, si parte da quarantatré euro, e di una marca da bollo da ventisette euro per le spese di copia. Il ricorso va depositato in cancelleria o inviato per posta raccomandata con ricevuta di ritorno, corredato di fotocopia del verbale, dell’avviso di ricevimento, di eventuali documenti che attestino le date e di attestazione del pagamento dei contributi. In udienza il giudice può annullare il verbale se riconosce la violazione del termine di novanta giorni; in caso contrario conferma la sanzione originaria e condanna alle spese.
La scelta fra prefetto e giudice di pace dipende da diversi fattori. Davanti al prefetto la procedura è gratuita e cartolare, ma l’esito negativo comporta il raddoppio della multa. Il giudice di pace richiede spese iniziali, ma la decisione è immediatamente giurisdizionale e, in caso di rigetto, non aggrava l’importo della contravvenzione, limitandosi a confermarla e a liquidare le spese. Chi risiede lontano dal luogo dell’infrazione deve valutare anche la logistica, perché il giudice territorialmente competente potrebbe essere in un’altra città; in assenza di procuratore, l’interessato dovrà recarsi di persona a firmare il ricorso e, se fissata, a comparire in udienza.
Non sempre, però, il conteggio dei novanta giorni è lineare. Il termine può essere interrotto se l’amministrazione, prima della scadenza, invia una richiesta di informazioni sul conducente ai sensi dell’articolo 126-bis; in quel caso il tempo riparte dalla data in cui riceve la risposta o dalla scadenza dei sessanta giorni concessi per rispondere. Slitta anche quando l’accertamento richiede di rintracciare il proprietario all’estero o di consultare l’anagrafe di stati immatricolativi particolari: la giurisprudenza reputa legittima una notifica oltre il novantesimo giorno se l’ente prova l’esistenza di oggettivi impedimenti burocratici non imputabili a propria inerzia.
Per costruire un ricorso solido conviene, dunque, recuperare tutti i dati di spedizione: la copia del verbale mostra il numero di protocollo e la data di accertamento; il timbro postale sul frontespizio della busta o il tracciato della raccomandata rivelano il giorno di consegna all’operatore. Confrontare le due date consente di stabilire se lo scarto supera i novanta giorni. In udienza, l’amministrazione potrà produrre la distinta di invio che certifica la presa in carico da parte di Poste Italiane: quando quella distinta è anteriore alla scadenza il termine risulta rispettato, anche se il recapito è avvenuto più tardi.
Se la nullità viene riconosciuta, il verbale scompare e con esso l’obbligo di pagare. Non basta, però, a cancellare i punti decurtati, perché la decurtazione decorre solo dalla definizione della contestazione; una volta annullata, la comunicazione di perdita punti viene ritirata d’ufficio. Diverso il discorso per eventuali fermi amministrativi o iscrizioni a ruolo: se l’annullamento sopraggiunge quando l’importo è già stato iscritto a ruolo, occorre trasmettere la sentenza o l’ordinanza di accoglimento all’agente della riscossione per ottenere lo sgravio.
Impugnare una multa tardiva, dunque, è tecnicamente semplice, ma richiede attenzione ai termini: trenta giorni per il giudice di pace, sessanta per il prefetto, entrambi decorrenti dalla data di notifica risultante dall’avviso di ricevimento o, in caso di raccomandata consegnata a persona diversa dal destinatario, dal decimo giorno di giacenza. Chi supera quei limiti perde la chance di far valere la decadenza e deve limitarsi, se del caso, a chiedere la rateizzazione dell’importo o a pagare la sanzione ridotta nei primi cinque giorni.
Esempio Ricorso per Multa Notificata Oltre 90 Giorni
Di seguito è possibile trovare un esempio di multa notificata oltre 90 giorni.
PREFETTURA DI …………………
UFFICIO SANZIONI AMMINISTRATIVE
……………………………………………..
COMANDO ……………………………………..
Oggetto: ricorso contro multa notificata in ritardo (art. 201 C.d.S.)
Ill.mo Sig. Prefetto,
Spett.le Comando,
Il/La sottoscritto/a ………………………….……….., nato/a a ……………………………….………. il ………………. , residente in ………………….….. n. ……., nel comune di ……………………………………… CAP …….. Prov. ….
PREMESSO CHE
in data …………., la ……………..……….. notificava al ricorrente, conducente/proprietario/possessore del veicolo tipo ………………… di targa ……..………. , verbale di contravvenzione n°. ………….… del ………., per violazione dell’art. ……………… C.d.S. per aver «. ………………. )»;
tutto quanto sopra premesso, l’esponente si
OPPONE
al verbale di contravvenzione, sopra indicato, e
CHIEDE
che la S.V. voglia dichiarare inefficace e/o annullare il provvedimento impugnato, e conseguentemente pronunciare ordinanza di archiviazione degli atti, in quanto la notificazione è stata eseguita oltre il termine consentito di 90 giorni dall’accertamento (oppure 100 giorni qualora al trasgressore sia stata contestata direttamente la multa), ai sensi di quanto previsto dall’art. 201 del C.d.S..
Con osservanza.
Ai fini istruttori:
allega copia del verbale di contestazione notificato
Luogo, Data
Firma
Modello Ricorso per Multa Notificata Oltre 90 Giorni Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello ricorso per multa notificata oltre 90 giorni da scaricare. Il modulo ricorso per tardiva notifica multa compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile multa notificata oltre 90 giorni può essere convertito in PDF o stampato.