In questa pagina è possibile trovare un fac simile tesserino di riconoscimento in cantiere Word e PDF da scaricare e compilare.
Indice
Tesserino Di Riconoscimento In Cantiere
L’idea di identificare con un documento visibile chi entra quotidianamente in un cantiere nasce in Italia nel 2006, quando l’articolo 36-bis del decreto-legge 223 introduce il dovere, per i datori di lavoro edilizi, di consegnare una tessera individuale che riporti fotografia, generalità del lavoratore e dati dell’impresa. Dal 1° ottobre di quello stesso anno la tessera diventa un elemento essenziale del controllo di legalità: non agevola soltanto i sopralluoghi di Asl e ispettorati, ma rende immediatamente riconoscibili gli addetti, limitando l’ingresso di personale non autorizzato. Accanto al datore di lavoro viene coinvolto anche il lavoratore autonomo, tenuto a dotarsi di un proprio tesserino quando opera direttamente nel cantiere e, dunque, senza la mediazione di un’impresa appaltatrice. Quella prima regolazione, maturata nel clima di emergenza sul lavoro nero che caratterizza il biennio 2005-2006, circoscrive l’obbligo al comparto edilizia e non prevede un sistema sanzionatorio puntuale, demandando gran parte dei controlli alle iniziative locali degli organi di vigilanza.
Due anni dopo la tessera confluisce nell’architettura più ampia del Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Gli articoli 18, 20 e 26 del decreto legislativo 81/2008 ne riscrivono i confini: non si parla più soltanto di cantieri permanenti o temporanei, ma di qualsiasi attività svolta in appalto o subappalto, con la conseguenza che l’obbligo di fornire e indossare il tesserino travalica l’edilizia e interessa manutenzioni di impianti, servizi di facchinaggio, logistica interna e perfino attività terziarizzate all’interno di stabilimenti industriali. Il baricentro si sposta sulla responsabilità organizzativa dell’appaltatore principale, che deve garantire l’esposizione del badge non soltanto ai propri dipendenti, ma anche agli addetti di imprese subaffidatarie e, per quanto compatibile, ai lavoratori autonomi e ai componenti di imprese familiari. Lo scopo della norma resta duplice: rafforzare la tracciabilità delle presenze e scoraggiare il ricorso a manodopera irregolare, assicurando che ogni persona impegnata in un’area di lavoro ad alto rischio sia immediatamente identificabile e associata a un datore di lavoro responsabile. Il quadro si aggiorna alla fine del 2024, quando la legge 203 modifica l’articolo 304, comma 1, lettera b), del Testo unico e abroga i commi 3, 4 e 5 dell’articolo 36-bis del decreto-legge 223/2006. L’obiettivo del legislatore è evitare sovrapposizioni normative e concentrare in un’unica sede, il D.Lgs. 81/2008, l’intera disciplina dei tesserini. Subito dopo, con la nota 656 del 23 gennaio 2025, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro chiarisce che, nonostante l’abrogazione, l’obbligo rimane pienamente operativo: le imprese che impiegano personale in regime di appalto o subappalto devono continuare a rilasciare la tessera e i lavoratori sono tenuti a esporla in modo ben visibile per tutta la permanenza in cantiere. L’INL precisa inoltre che la vigilanza farà riferimento all’apparato sanzionatorio del Testo unico, ora riorganizzato, e che la mancata esibizione del badge potrà comportare diffida immediata e applicazione di verbale unico in caso di recidiva.
La tessera deve presentarsi come supporto plastificato o badge elettronico resistente all’usura, riportare la fotografia recente del titolare, il nome e il cognome per esteso, la qualifica o mansione, l’indicazione puntuale del datore di lavoro e possibilmente una data di scadenza coerente con la durata del contratto o dell’appalto. Nulla vieta di integrare un numero identificativo univoco o un QR-code che rimandi a un archivio digitale con informazioni su formazione, idoneità sanitaria e abilitazioni specifiche, ma l’assenza di tali elementi non fa venir meno la validità del documento se i dati essenziali sono presenti e leggibili. Resta invece imprescindibile l’aggiornamento tempestivo ogni volta che subentrano variazioni nella ragione sociale del datore di lavoro o nel profilo professionale dell’addetto: un badge non coerente con la realtà organizzativa equivale, agli occhi dell’organo di vigilanza, a una mancata esibizione.
Il lavoratore subordinato, dopo la consegna della tessera, deve indossarla in modo tale che il volto corrisponda chiaramente alla fotografia; infilarla in tasca o posizionarla all’interno del portafoglio integra violazione formale. Anche il lavoratore autonomo, figura individuata dall’articolo 2222 del Codice civile, e il componente di impresa familiare di cui all’articolo 230-bis sono tenuti a procurarsi il badge prima di accedere al cantiere, finanziandone i costi e curandone il rinnovo. Nel caso di consorzi o associazioni temporanee di impresa, ciascuna impresa consorziata mantiene la responsabilità di dotare i propri addetti del documento, sebbene la committenza possa richiedere un formato standardizzato con logo comune per favorire l’immediatezza dei controlli. La mancata esposizione, da parte del lavoratore, è passibile di sanzione personale, distinta da quella che colpisce l’impresa per omessa fornitura.
Sistemi di controllo e regime sanzionatorio
La nota 656/2025 puntualizza che l’ispettore, durante il sopralluogo, verifica contemporaneamente la presenza fisica della tessera e la corrispondenza dei dati con il registro presenze o con la denuncia di manodopera. Se il badge manca del tutto o è privo di fotografia, viene contestata la violazione dell’articolo 18, con ammenda pecuniaria a carico del datore di lavoro e possibile disposizione di regolarizzazione immediata; se la tessera esiste, ma il lavoratore non la espone, scatta la sanzione di cui all’articolo 20, comma 3, nei confronti della persona fisica, ferma restando la responsabilità solidale dell’impresa per carenze organizzative. Nei casi più gravi, reiterazione o evidente intento elusivo, l’ispettorato può segnalare alla procura l’ipotesi di somministrazione illecita o impiego di manodopera irregolare, attivando il potere di sospensione dei lavori previsto dall’articolo 14 del medesimo decreto.
Esempio di Tesserino Di Riconoscimento In Cantiere
Di seguito è possibile trovare un esempio di tesserino di riconoscimento in cantiere.
Tesserino di riconoscimento per lavoratore dipendente
TESSERA DI RICONOSCIMENTO |
|
Cognome e Nome |
FOTOTESSERA |
Data di nascita | |
Impresa (Datore di lavoro) | |
P.Iva | |
Data di assunzione |
Tesserino di riconoscimento per lavoratore dipendente di impresa in subappalto
TESSERA DI RICONOSCIMENTO |
|
Cognome e Nome |
FOTOTESSERA |
Data di nascita | |
Impresa (Datore di lavoro) | |
P.Iva | |
Data di assunzione | |
Subappalto autorizzato in data |
Tesserino di riconoscimento per lavoratore autonomo
TESSERA DI RICONOSCIMENTO |
|
Ragione Sociale |
FOTOTESSERA |
Cognome e Nome | |
Data di nascita | |
P.Iva/C.F. | |
Committente |
Modello Tesserino Di Riconoscimento In Cantiere Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello tesserino di riconoscimento in cantiere da scaricare. Il modello tesserino di riconoscimento in cantiere editabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile tesserino di riconoscimento in cantiere può essere convertito in PDF o stampato.
Modulo Tesserino Di Riconoscimento In Cantiere PDF Editabile
Di seguito viene messo a disposizione un modulo tesserino di riconoscimento PDF editabile.