In questa pagina è possibile trovare un fac simile condizione risolutiva da scaricare e compilare.
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Condizione Risolutiva
La condizione risolutiva del contratto è una clausola che prevede la cessazione dell’efficacia del contratto al verificarsi di un evento futuro e incerto. In altre parole, il contratto è immediatamente efficace dal momento della conclusione, ma è destinato a perdere questa efficacia se si verifica l’evento previsto come condizione risolutiva. In questo articolo esploreremo in dettaglio il funzionamento della condizione risolutiva, i contesti in cui viene utilizzata e le sue implicazioni legali.
La condizione risolutiva comporta quindi l’estinzione automatica del contratto qualora si verifichi un determinato evento futuro e incerto. Per esempio, una società potrebbe stipulare un contratto con un fornitore che prevede la consegna di un prodotto entro una data specifica, se il prodotto non viene consegnato entro quel termine, il contratto si risolve automaticamente. La condizione risolutiva può anche essere legata al comportamento di una delle parti, come l’adempimento del contratto. In questo caso, se l’adempimento è previsto come condizione risolutiva, il contratto diventerà inefficace senza che vi sia bisogno di discutere di inadempimento o di risarcimento danni.
È importante sottolineare che la condizione risolutiva deve essere esplicitamente prevista nel contratto, e le parti devono concordare su quale condizione determinerà la risoluzione automatica. Se manca una clausola di condizione risolutiva, il contratto non si risolverà automaticamente, e le parti dovranno seguire le procedure ordinarie di risoluzione, come quelle per inadempimento o eccessiva onerosità sopravvenuta.
La condizione risolutiva viene utilizzata in vari contesti, come nei contratti di vendita immobiliare, in cui l’efficacia della vendita può dipendere dalla verifica di particolari condizioni, come la conformità delle autorizzazioni urbanistiche. Se tali condizioni non si verificano, il contratto si risolve automaticamente, liberando le parti da ulteriori obblighi. Anche nei contratti di lavoro è frequente l’uso della condizione risolutiva, per esempio per prevedere la cessazione automatica del rapporto in caso di malattia prolungata o di licenziamento per giusta causa.
La condizione risolutiva ha importanti implicazioni legali. Innanzitutto, deve essere formulata in modo chiaro e preciso, così che le parti possano comprendere appieno le circostanze che ne determineranno l’efficacia. La clausola deve inoltre rispettare i limiti di legge e non violare l’ordine pubblico. Bisogna sottolineare che una condizione risolutiva può avere rilevanti conseguenze economiche, specialmente quando riguarda l’adempimento di una delle parti, il cui mancato rispetto comporta la cessazione del contratto.
La condizione risolutiva si differenzia dalla condizione sospensiva. La condizione sospensiva e la condizione risolutiva si distinguono infatti per gli effetti che producono sul contratto. La condizione sospensiva prevede che il contratto diventi efficace solo al verificarsi di un evento futuro e incerto. Per esempio, in un contratto di vendita, l’acquisto può divenire effettivo solo quando l’acquirente ottiene un finanziamento; in caso contrario, il contratto resta privo di efficacia. La condizione risolutiva, invece, prevede che il contratto perda automaticamente efficacia se si verifica un evento specifico, risolvendo così il rapporto tra le parti.
Un ultimo approfondimento deve essere fatto relativamente alla clausola risolutiva espressa. La clausola risolutiva espressa è una clausola contrattuale che prevede la risoluzione automatica del contratto in caso di un inadempimento specifico. A differenza della condizione risolutiva, che può riguardare qualsiasi evento incerto, la clausola risolutiva espressa riguarda uno specifico obbligo contrattuale, il cui mancato rispetto consente la risoluzione senza necessità di una valutazione giudiziaria. Ad esempio, un contratto di locazione può prevedere che la locazione si risolva automaticamente se l’affittuario non paga l’affitto entro un certo periodo o non presta una garanzia prevista.
La clausola risolutiva espressa, pertanto, consente la risoluzione del contratto in modo immediato, sempre che la parte interessata dichiari di volersene avvalere. È importante che questa clausola faccia riferimento a specifici obblighi, e non all’adempimento generale di ogni obbligo contrattuale. Una recente sentenza della Cassazione (5 maggio 2022, n. 14195) ha chiarito che la tolleranza temporanea del creditore non implica la rinuncia alla clausola, purché il creditore dichiari chiaramente di volersene avvalere in caso di successivo inadempimento.
La differenza tra condizione risolutiva e clausola risolutiva espressa è rilevante, la condizione risolutiva implica la cessazione automatica del contratto al verificarsi di una condizione, anche in caso di inadempimento, senza obblighi risarcitori. La clausola risolutiva espressa, invece, permette la risoluzione per un inadempimento specifico, accompagnata da eventuale diritto al risarcimento dei danni. Come afferma la Cassazione (2 ottobre 2014, n. 20854), mentre la condizione risolutiva priva di effetti il contratto ab origine, la clausola risolutiva espressa consente la risoluzione in presenza di un inadempimento senza necessità di valutare la gravità dell’inadempimento stesso.
Esempio di Condizione Risolutiva
Di seguito è possibile trovare un esempio di condizione risolutiva.
L’Impresa prende atto che l’affidamento è subordinato all’integrale ed assoluto rispetto della vigente normativa antimafia; in particolare, nei confronti del rappresentante legale e dei componenti dell’organo di amministrazione del Fornitore, non dovranno essere stati emessi provvedimenti, definitivi o provvisori, che dispongono misure di prevenzione o divieti, sospensioni o decadenza di cui alla predetta normativa, né dovranno essere pendenti procedimenti per l’applicazione delle medesime disposizioni, ovvero pronunciate condanne che comportino la incapacità di contrarre con la Pubblica Amministrazione.
L’Impresa si impegna a comunicare immediatamente all’Ente:
a) l’eventuale istituzione di procedimenti, successivamente alla stipula del presente Contratto, o l’eventuale emanazione di provvedimenti provvisori o definitivi nei riguardi del Fornitore stesso, ovvero del suo rappresentante legale, nonché dei componenti del proprio organo di amministrazione;
b) ogni variazione della propria composizione societaria eccedente il 2% (due per cento) rispetto a quella comunicata prima della stipula del Contratto con la dichiarazione resa ai fini di cui all’articolo I del D.P.C.M. 11 maggio 1991 n.187;
c) ogni altra situazione eventualmente prevista dalla legislazione emanata successivamente alla stipula del presente Contratto.
L’Impresa prende atto, rinunciando espressamente ad ogni eccezione al riguardo, che ove, nel corso di durata del presente Contratto, fossero emanati i provvedimenti di cui al precedente primo comma, il Contratto stesso si risolverà di diritto, fatta salva la facoltà dell’Ente di richiedere il risarcimento dei danni subiti.
Il presente Contratto è condizionato in via risolutiva all’esito negativo del controllo della veridicità delle dichiarazioni rese dal Fornitore e dall’antimafia prefettizia; in tale ipotesi, il Contratto si intende risolto anche relativamente alle prestazioni ad esecuzione continuata o periodica e l’Ente avrà la facoltà di incamerare la cauzione; resta salvo il diritto dell’Ente al risarcimento dell’eventuale maggiore danno.
Modello Condizione Risolutiva Editabile da Scaricare
In questa sezione è presente un modello condizione risolutiva da scaricare. Il modulo condizione risolutiva compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile condizione risolutiva può essere convertito in PDF o stampato.