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Indice
Dichiarazione Assenza Conflitto Di Interessi Rup
La dichiarazione di assenza di conflitto di interessi che il Responsabile unico del procedimento (RUP) è tenuto a sottoscrivere rappresenta il punto di congiunzione fra il principio costituzionale di imparzialità, sancito dall’articolo 97, e le regole speciali in materia di contratti pubblici. Per le procedure avviate da luglio 2023 la disciplina di riferimento è l’articolo 16 del decreto legislativo 36, nuovo Codice dei contratti, mentre per gli affidamenti banditi in precedenza continua ad applicarsi l’articolo 42 del decreto 50 del 2016. In entrambi gli assetti normativi la ratio è identica: prevenire, individuare e risolvere qualsiasi relazione personale o patrimoniale che possa turbare l’indipendenza del soggetto incaricato di guidare la gara e sorvegliarne l’esecuzione.
L’articolo 16 definisce conflitto di interessi ogni situazione in cui un interesse privato, anche potenziale, del RUP o di un suo prossimo congiunto possa interferire con l’interesse pubblico connesso al contratto. Non è necessario che il condizionamento si sia tradotto in un vantaggio concreto: basta che la relazione, se resa nota, possa ingenerare ragionevoli dubbi di parzialità. La dichiarazione serve perciò a certificare che l’eventuale conflitto non esiste, oppure, se esiste, che è stato oggetto di segnalazione e di misure di gestione. A livello operativo la sottoscrizione avviene all’atto della nomina e deve essere rinnovata ogni qualvolta sopraggiunga un fatto nuovo in grado di alterare il quadro: l’obbligo non si estingue con l’avvio della gara ma perdura fino alla chiusura del contratto, perché i legami personali o professionali possono nascere anche durante la fase di esecuzione.
Il contenuto minimo dell’attestazione comprende i dati identificativi del RUP, il riferimento puntuale all’appalto o alla concessione e la formula di assenza di interessi propri o di terzi in conflitto con lo svolgimento imparziale delle funzioni. Le stazioni appaltanti spesso chiedono di precisare l’assenza di parentela entro il quarto grado con titolari, soci o amministratori delle imprese di settore, l’assenza di partecipazioni societarie significative in tali imprese e l’assenza di incarichi retribuiti verso operatori che potrebbero partecipare. Si tratta di un’integrazione non imposta dal Codice ma raccomandata dalle Linee guida 15 dell’Autorità nazionale anticorruzione, che individua proprio in queste variabili le aree sensibili da presidiare. In aggiunta al modulo standard alcune amministrazioni richiedono un’autocertificazione resa ai sensi del d.P.R. 445/2000 per elencare eventuali incarichi professionali extra‑istituzionali o quote di partecipazione societaria: tale richiesta, benché non obbligatoria per legge, risponde alla logica dell’accountability introdotta dal Piano triennale anticorruzione. La dichiarazione viene protocollata e inserita nel fascicolo di gara in un’area riservata accessibile al responsabile della prevenzione della corruzione, all’ANAC e agli organi di controllo. Il nuovo Codice non istituisce una banca dati nazionale dei conflitti di interessi: esiste soltanto la nuova Banca dati nazionale dei contratti pubblici di cui all’articolo 23, che raccoglie informazioni sulle procedure ma non un archivio delle condizioni personali dei RUP. Molte amministrazioni, tuttavia, hanno previsto nei loro Piani di prevenzione la creazione di registri interni delle dichiarazioni, così da garantire tracciabilità nel tempo; il Codice lascia libertà organizzativa in tal senso, purché siano protetti i dati personali contenuti nelle autocertificazioni.
Se dopo la nomina si verificano circostanze idonee a generare conflitto, il RUP deve darne comunicazione tempestiva e, all’occorrenza, astenersi dagli atti successivi. La sostituzione è decisa dal dirigente competente; in assenza di sostituto l’amministrazione può rimodulare l’organigramma o esternalizzare le funzioni di RUP secondo quanto consente l’articolo 15 del nuovo Codice. La mancata astensione costituisce illecito disciplinare ai sensi dell’articolo 54 del d.lgs. 165/2001: il dirigente rischia la sospensione fino a sei mesi, il funzionario non dirigente fino a tre mesi. Sul piano amministrativo l’ANAC, qualora accerti la violazione, può imporre sanzioni pecuniarie alla stazione appaltante e trasmettere gli atti alla Corte dei conti per eventuale responsabilità erariale, specie quando l’assegnazione viziata generi maggiori oneri o contenzioso.
Quando la dichiarazione venga omessa o resa mendace, la procedura non decade automaticamente. Il Consiglio di Stato ha stabilito che la stazione appaltante deve svolgere un’istruttoria d’urgenza per verificare se il conflitto abbia inciso in concreto sull’imparzialità. Solo in presenza di interferenza sostanziale gli atti di gara vanno annullati in autotutela. Restano ad ogni modo salve le responsabilità penali: l’occultamento doloso di cause d’incompatibilità può integrare il reato di falso ideologico in atto pubblico, mentre l’adozione di un’aggiudicazione viziata dalla condotta parziale può sfociare nell’abuso d’ufficio.
Sul piano procedurale, la dichiarazione è redatta in forma digitale quando la stazione appaltante utilizza piattaforme di e‑procurement: la firma elettronica qualificata garantisce data certa e integrità. Negli altri casi è ammessa la sottoscrizione autografa, accompagnata da copia del documento d’identità. L’atto va emesso prima che la gara venga avviata, perché già nella fase di programmazione il RUP compie scelte (criteri di aggiudicazione, soglie di sottosoglia) che influenzano la concorrenza. Durante l’esecuzione, soprattutto quando si approvano varianti o si liquidano riserve, è buona prassi che il RUP ribadisca l’assenza di conflitti con un breve aggiornamento protocollato: ciò risponde al criterio di controllo costante richiamato dall’articolo 16.
La gestione del conflitto di interessi non si esaurisce nella dichiarazione. Il RUP, firmando, assume un dovere positivo di sorveglianza: se individua circostanze dubbie nel team di supporto, nei commissari di gara o negli operatori economici, deve segnalarle al responsabile anticorruzione, che valuterà l’adozione di misure mitigative, fino all’esclusione del soggetto in conflitto. L’ANAC ha più volte chiarito che la violazione dell’obbligo di monitoraggio è imputabile non solo a chi omette la dichiarazione, ma anche a chi, avendone contezza, non interviene per rimuovere la distorsione.
Esempio di Dichiarazione Assenza Conflitto Di Interessi Rup
Di seguito è possibile trovare un esempio di dichiarazione assenza conflitto di interessi RUP.
Al Dirigente Responsabile della Centrale Unica di Committenza
Il sottoscritto ………… nato il ……. a ………… residente nel Comune di …………. Stato …….. Via ………. Codice Fiscale ……………. dipendente di questa Amministrazione in qualità di Istruttore Direttivo presso il Settore/Servizio Tecnico,
ai sensi del d.P.R. n. 445/2000 e consapevole del fatto che, in caso di dichiarazione mendace, verranno applicate nei propri riguardi, ai sensi dell’art. 76 del d.P.R. 28/12/2000 n. 445, le sanzioni previste dal codice penale e dalle leggi speciali in materia di falsità negli atti;
DICHIARA
con riferimento al procedimento di nomina a “Responsabile Unico del Procedimento” in relazione all’affidamento dell’appalto con delibera ………….. del Responsabile della Centrale Unica di committenza avente ad oggetto “………………..”
l’inesistenza, nei propri confronti, di cause di incompatibilità, astensione ed esclusione, in particolare dichiara:
a) di non avere, direttamente o indirettamente, un interesse finanziario, economico o altro interesse personale relativamente all’attività di cui in oggetto;
b) di non trovarsi in una situazione di apparente/potenziale/reale conflitto di interessi in relazione alla relativamente all’attività di cui in oggetto;
c) di notificare immediatamente qualsiasi potenziale conflitto di interessi qualora si verifichino circostanze che portino a questa conclusione e di aggiornare l’amministrazione a tal riguardo in corso d’opera;
d) di non aver riportato condanna anche non definitiva per il delitto previsto dall’articolo 416-bis del codice penale o per il delitto di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope di cui all’art. 74 del testo unico approvato con D.P.R. n. 309/1990, o per un delitto di cui all’articolo 73 del citato testo unico, concernente la produzione o il traffico di dette sostanze, o per un delitto concernente la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione, la vendita o cessione, nonché, nei casi in cui sia inflitta la pena della reclusione non inferiore ad un anno, il porto, il trasporto e la detenzione di armi, munizioni o materie esplodenti, o per il delitto di favoreggiamento personale o reale commesso in relazione a taluno dei predetti reati;
e) di non aver riportato condanne anche non definitive per i delitti, consumati o tentati, previsti dall’art. 51, commi 3-bis e 3-quater, del codice di procedura penale, diversi da quelli indicati alla lettera a);
f) di non aver riportato condanna anche non definitiva per i delitti, consumati o tentati, previsti dagli artt. 314, 316, 316-bis, 316-ter, 317, 318, 319, 319-ter, 319-quater, primo comma, 320, 321, 322, 322-bis, 323, 325, 326, 331, secondo comma, 334, 346-bis, 353 e 353-bis, 354, 355 e 356 del codice penale nonché all’art. 2635 del codice civile;
g) di non aver riportato condanna anche non definitiva per i delitti, consumati o tentati, di frode ai sensi dell’articolo 1 della convenzione relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee, delitti, consumati o tentati, commessi con finalità di terrorismo, anche internazionale, e di eversione dell’ordine costituzionale reati terroristici o reati connessi alle attività terroristiche; delitti di cui agli artt. 648-bis, 648-ter e 648-ter.1 del codice penale, riciclaggio di proventi di attività criminose o finanziamento del terrorismo, quali definiti all’art. 1 del D.Lgs. n. 109/2007 e successive modificazioni sfruttamento del lavoro minorile e altre forme di tratta di esseri umani definite con il D.Lgs. n. 24/2014;
h) di non essere stato condannato con sentenza definitiva alla pena della reclusione complessivamente superiore a sei mesi per uno o più delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio diversi da quelli indicati alla lettera g);
i) di non essere stato condannato con sentenza definitiva ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo;
j) che nei suoi confronti il tribunale non ha applicato, con provvedimento anche non definitivo, una misura di prevenzione, in quanto indiziati di appartenere ad una delle associazioni di cui all’articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del D.Lgs. n. 159/2011;
k) di non aver riportato una pena su richiesta, ai sensi dell’articolo 444 del codice di procedura penale;
l) di non trovarsi nelle situazioni di conflitto di interesse di cui all’art. 7 del D.P.R. n. 62/2013, più nello specifico:
di non avere/avere rapporti diretti o indiretti di collaborazione, in qualunque modo retribuiti, con i soggetti interessati al procedimento citato (soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti all’ufficio, limitatamente alle pratiche affidate al dichiarante),
di non avere avuto/aver avuto, negli ultimi 3 anni, rapporti diretti o indiretti di collaborazione, in qualunque modo retribuiti, con lo stesso soggetto,
che i seguenti soggetti: coniuge/convivente more uxorio, parenti od affini entro il secondo grado, non hanno rapporti finanziari con lo stesso soggetto
di non avere interessi propri ovvero che il coniuge/convivente more uxorio, i parenti od affini entro il secondo grado non hanno interessi propri nel procedimento indicato in premessa,
di non avere rapporti di frequentazione abituale o altro rapporto preferenziale con i soggetti interessati al procedimento citato,
di non avere, ovvero che il coniuge/convivente more uxorio non ha, causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, con i soggetti interessati al procedimento citato,
di non essere tutore, curatore, procuratore o agente dei soggetti interessati al procedimento citato,
di non essere amministratore o dirigente dei soggetti interessati al procedimento citato,
che non sussistano altre gravi ragioni di convenienza che comportano l’obbligo di astensione rispetto ai soggetti interessati al procedimento citato.
di obbligarsi a comunicare all’amministrazione qualsiasi variazione rispetto a quanto sopra dichiarato.
di essere informato, tramite apposita informativa resa disponibile dall’ente a cui è indirizzato il presente documento, ai sensi e per gli effetti degli articoli 13 e seg. del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (RGPD-UE 2016/679), che i dati personali raccolti saranno trattati, anche con strumenti informatici, esclusivamente nell’ambito del procedimento per il quale la presente istanza/dichiarazione viene resa.
…………….
Il Dichiarante
………………………..
Fac Simile Dichiarazione Assenza Conflitto Di Interessi Rup Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello dichiarazione assenza conflitto di interessi RUP da scaricare. Il modulo dichiarazione assenza conflitto di interessi RUP compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile dichiarazione assenza conflitto di interessi RUP può essere convertito in PDF o stampato.
Modello Dichiarazione Assenza Conflitto Di Interessi Rup PDF Editabile
Di seguito viene messo a disposizione un modulo dichiarazione assenza conflitto di interessi RUP editabile.