In questa pagina è possibile trovare un fac simile perizia di stima del marchio da scaricare e compilare.
Indice
Perizia di Stima del Marchio
La perizia di stima di un marchio è una relazione tecnica, redatta da un professionista abilitato, che attribuisce un valore economico al marchio in un determinato momento, secondo criteri riconosciuti dalla prassi professionale e compatibili con il quadro civilistico, contabile e fiscale.
Dal punto di vista normativo non esiste, nel diritto italiano, una legge unica che disciplina la perizia di marchio: la valutazione si appoggia a più pilastri. Sul piano civilistico il marchio, se iscritto tra le immobilizzazioni immateriali dell’impresa, rientra nei criteri generali di valutazione dell’articolo 2426 c.c. e nei principi contabili nazionali, in particolare l’OIC 24 sulle immobilizzazioni immateriali, che richiedono di iscrivere e mantenere in bilancio tali beni a un valore recuperabile alla luce dei benefici economici futuri attesi.
Sul piano tecnico professionale la valutazione si orienta sempre più agli standard internazionali, in particolare alla norma ISO 10668 “Brand valuation – Requirements for monetary brand valuation”, recepita in Italia come UNI ISO 10668, che definisce requisiti e principi per la misurazione monetaria del brand, e, per la valutazione complessiva del marchio come asset di marketing, alla ISO 20671. Sul piano operativo, infine, sono molto influenti i principi di valutazione degli organismi professionali (IVS, PIV, linee guida su beni immateriali e proprietà intellettuale).
La perizia di stima del marchio è richiesta in molti contesti diversi. È frequente nelle operazioni straordinarie, come conferimento di marchio in una società, scissioni, fusioni, dove il perito deve supportare la determinazione di rapporti di cambio o la congruità dei valori da iscrivere in bilancio. È centrale nelle cessioni e licenze di marchio, per definire un prezzo di trasferimento o un tasso di royalty equo; diverse fonti sottolineano che la valutazione del marchio è il punto di partenza per calcolare canoni coerenti con il mercato.
È utilizzata anche nelle procedure concorsuali e nelle liquidazioni giudiziali, per stimare il realizzo dei beni immateriali del debitore, e in contenziosi (per esempio in cause per contraffazione, risarcimento danni o recesso da contratti di licenza). In ambito fiscale, una perizia può essere necessaria per operazioni di rivalutazione di beni d’impresa o per giustificare valori di conferimento e prezzi di trasferimento in operazioni infragruppo.
Strutturalmente, una perizia di stima marchio ha di solito uno schema abbastanza ricorrente. Si parte dalla premessa e dall’origine dell’incarico, con l’identificazione del perito, dei suoi requisiti professionali e del committente, nonché la data di riferimento della valutazione. Si precisa se si tratta di perizia giurata (destinata ad essere asseverata davanti a notaio o giudice) oppure di relazione tecnica “semplice”. Si definisce poi con precisione l’oggetto: marchio denominativo o figurativo, eventuali varianti grafiche, classi merceologiche, estensione territoriale della registrazione (Italia, Unione europea, internazionale), collegamento con altri asset immateriali come nomi a dominio e siti web. Nelle perizie giudiziali si allegano i certificati di registrazione UIBM, EUIPO o WIPO e le visure ufficiali.
Un capitolo fondamentale è l’inquadramento del contesto: il perito illustra l’attività dell’impresa titolare del marchio, il settore in cui opera, il posizionamento del brand, il segmento di clientela e le principali dinamiche competitive. La valutazione di un marchio non si esaurisce nella lettura dei dati di bilancio, perché il valore dipende anche da notorietà, reputazione, riconoscibilità, capacità di differenziare il prodotto e di generare fedeltà nel cliente. Le migliori prassi internazionali insistono sul fatto che la valutazione deve considerare dimensioni legali (tutela e validità dei diritti), comportamentali (percezione del brand da parte del mercato) ed economico-finanziarie (flussi di reddito generati), come indicato anche dagli standard di brand valuation.
Successivamente la perizia descrive la documentazione esaminata: bilanci e situazioni contabili, dati gestionali sul fatturato attribuibile al marchio, contratti di licenza, di distribuzione e di co-branding, piani industriali o business plan, materiali di marketing, ricerche di mercato, nonché eventuali banche dati esterne utilizzate (per esempio database di contratti di royalty per il confronto dei tassi). In alcune perizie di tribunale viene indicato espressamente l’utilizzo di banche dati specializzate come Royalty Range o analoghe per stimare tassi di royalty di mercato comparabili.
Il perito di solito dà conto anche di sopralluoghi, interviste al management e ad altre figure aziendali.
Il centro giuridico-tecnico della perizia è la scelta e l’applicazione dei metodi di valutazione. Per i marchi oggi la prassi privilegia approcci di tipo reddituale, cioè ancorati ai flussi di benefici economici futuri che il brand è in grado di generare. Tra questi il metodo del “tasso di royalty” o relief from royalty è il più diffuso: si ipotizza che la società non possieda il marchio, ma lo debba prendere in licenza da un terzo, pagando una royalty percentuale sui ricavi. Il valore del marchio è pari al valore attuale dei canoni che l’impresa risparmia proprio perché è proprietaria del segno. Per applicare questo metodo si determinano i ricavi futuri attribuibili ai prodotti o servizi contraddistinti dal marchio, si sceglie un tasso di royalty congruo sulla base di accordi comparabili nel settore, si calcolano i flussi al netto dell’effetto fiscale e li si attualizza con un tasso coerente con il rischio e con il costo del capitale.
Un altro approccio reddituale usato come verifica è il cosiddetto premium price o metodo dei differenziali reddituali. In questa logica il valore del marchio coincide con il valore attuale del sovrareddito che il brand consente di ottenere rispetto a un prodotto equivalente ma non brandizzato. Si individuano prezzi e margini dei prodotti a marchio e di prodotti “generici” comparabili, si stima il sovrapprezzo o il maggior margine riconducibile al brand e si attualizzano tali differenziali nel tempo, tenendo conto della vita economica residua del marchio e del suo possibile deperimento d’immagine.
In contesti particolari si ricorre anche al costo di ricreazione (quanto costerebbe costruire oggi un marchio con caratteristiche simili, in termini di investimenti di marketing e tempo) o a metodi di mercato che si basano su transazioni comparabili, ma nella pratica i dati disponibili su compravendite di marchi sono spesso pochi e riservati.
Il legame con il bilancio è un aspetto che la perizia deve affrontare con chiarezza. Il marchio iscritto in bilancio come immobilizzazione immateriale segue le regole dell’articolo 2426 c.c., che impongono iscrizione al costo e successiva ammortizzazione, oltre alla necessità di svalutare il bene se il valore recuperabile scende al di sotto del valore contabile.
L’OIC 24 richiede di testare la permanenza dei benefici economici futuri e di adeguare il valore in caso di perdite durevoli. La perizia di stima, in questi casi, fornisce un supporto tecnico a scelte come rivalutazioni, svalutazioni o conferme di valori in bilancio, specialmente quando la normativa speciale consente la rivalutazione dei beni d’impresa, compresi marchi e altre immobilizzazioni immateriali.
Sotto il profilo della forma, una perizia di stima marchio ben strutturata contiene l’esposizione dettagliata dei dati utilizzati, delle ipotesi adottate (per esempio crescita dei ricavi, orizzonte temporale, vita utile del marchio, tasso di attualizzazione, tasso di royalty), dei calcoli svolti e degli eventuali scenari alternativi. La conclusione individua un valore puntuale o un intervallo di valori, spiegando quale misura viene assunta come “best estimate” e perché. Nelle perizie giurate il perito chiude con la formula di rito e presta giuramento davanti a giudice o notaio, impegnandosi ad aver operato “al solo scopo di far conoscere la verità”.
Sul piano legale è essenziale che la perizia sia coerente con lo scopo per cui viene redatta. Quando serve per un conferimento di marchio in una società di capitali, il valore deve essere suffragato da criteri prudenziali per evitare sovrastime che potrebbero danneggiare creditori e soci; quando serve per una cessione tra parti correlate, la perizia è uno degli elementi che possono essere valutati anche dall’Amministrazione finanziaria in chiave di transfer pricing o di abuso del diritto. Nelle procedure concorsuali o nelle vendite coattive, il giudice utilizza la perizia per stimare il ricavabile dal realizzo del marchio, ma può discostarsene motivatamente in presenza di offerte concrete diverse.
Esempio di Perizia Di Stima Del Marchio
Di seguito è possibile trovare un esempio di perizia di stima del marchio.
PERIZIA GIURATA DI STIMA DEL MARCHIO “__________________”
Società: _______________________________
Sede: _______________________________
C.F./P.IVA: _______________________________
INDICE
- Premesse
- Oggetto dell’incarico
- Raccolta della documentazione e delle informazioni
- Inquadramento della società e del contesto di mercato
- Descrizione e perimetro del marchio oggetto di valutazione
- Criteri e metodi di valutazione adottati
- Sintesi dei dati economici di riferimento
- Valutazione con il metodo del premium pricing (se applicabile)
- Valutazione con il metodo del tasso di royalty
- Metodi di controllo (cross-check)
- Determinazione del valore economico del marchio
- Conclusioni del perito
- Allegati
1. PREMESSE
Il/La sottoscritto/a Dott./Rag. ___________________________, nato/a a _______________________________ () il ____________________, C.F. ____________________, iscritto all’Albo ____________________ al n. ______ e al Registro dei Revisori Legali al n. ______, con studio in _______________________________, via/piazza ____________________ n. ______,
dichiara di aver ricevuto incarico dalla società _______________________________ (di seguito anche “Società” o “Committente”), con sede in _______________________________ (____), via/piazza ____________________ n. ______, C.F./P.IVA ____________________, in persona del legale rappresentante pro tempore Sig./Sig.ra _______________________________,
di procedere alla valutazione economica del marchio “__________________” di proprietà della Società, ai fini _______________________________ (es. conferimento, cessione, operazioni straordinarie, concordato preventivo, bilancio, ecc.).
L’incarico è stato conferito in data ____________________ con lettera/procura/verbale del CdA/assemblea che si allega sub Allegato n. ____.
Il perito dichiara di essere indipendente, di non trovarsi in situazioni di conflitto di interessi e di possedere le competenze professionali necessarie per lo svolgimento dell’incarico.
2. OGGETTO DELL’INCARICO
Oggetto della presente relazione è la determinazione del valore economico del marchio denominato “__________________”, comprensivo di eventuali loghi figurativi, varianti grafiche e domini internet strettamente collegati, come meglio identificati al successivo paragrafo 5 e nella documentazione allegata (certificati di registrazione, rinnovi, estensioni territoriali, ecc.).
La stima è effettuata con riferimento alla data di valutazione ____________________ (“Data di Riferimento”) e tiene conto dello scenario informativo, economico e normativo esistente a tale data.
3. RACCOLTA DELLA DOCUMENTAZIONE E DELLE INFORMAZIONI
Ai fini dell’incarico il sottoscritto ha richiesto ed esaminato, tra l’altro:
bilanci d’esercizio e/o situazioni contabili della Società relativi agli anni ______ – ______;
dati gestionali e di dettaglio relativi al fatturato attribuibile al marchio “__________________” e alle linee di prodotto/servizio a esso collegate;
certificati di registrazione del marchio presso ____________________ (UIBM/EUIPO/WIPO) con indicazione dei numeri di deposito, classi, Paesi di tutela e durata;
contratti di licenza, co-branding, distribuzione o altro utilizzo del marchio;
business plan o piani industriali predisposti dalla Società, se disponibili;
informazioni di mercato e di settore (report, studi, dati statistici);
ogni ulteriore documento ritenuto utile, elencato analiticamente nell’Allegato n. ____.
Sono stati inoltre svolti colloqui con il management e con i referenti operativi della Società (funzioni ____________________), nonché sopralluoghi presso ____________________, al fine di acquisire un quadro completo sulla storia, il posizionamento e le prospettive del marchio.
4. INQUADRAMENTO DELLA SOCIETÀ E DEL CONTESTO DI MERCATO
La Società _______________________________ opera nel settore _______________________________, con attività principale di _______________________________. È attiva sul mercato dal ________________, con marchio “______________” utilizzato per contraddistinguere _______________________________ (prodotti/servizi).
In sintesi, il contesto competitivo è caratterizzato da:
presenza di concorrenti nazionali/internazionali operanti nelle fasce di prezzo ____________________;
dinamiche della domanda (crescita, stagnazione, contrazione) nel segmento ____________________;
tendenze in atto (es. spostamento verso canali online, sensibilità a qualità/sostenibilità/brand).
Eventuali situazioni di crisi, piani di ristrutturazione, procedure concorsuali o liquidazioni vengono descritti evidenziando l’impatto sul valore del marchio e sulla continuità dell’utilizzo industriale dello stesso.
5. DESCRIZIONE E PERIMETRO DEL MARCHIO
Il marchio oggetto di valutazione è:
denominazione: “__________________”;
tipologia: ☐ denominativo ☐ figurativo ☐ misto;
titolare: _______________________________;
registrazioni: n. ______ del ______ presso ____________________, classi Nizza ______;
eventuali estensioni internazionali: ____________________;
durata della registrazione: fino al ______, con facoltà di rinnovo.
Si precisa che il perimetro della stima comprende:
il marchio principale “__________________”;
i loghi accessori di seguito riportati/descritti ____________________;
eventuali nomi a dominio e asset digitali riconducibili direttamente al marchio e non autonomamente valutati.
Sono espressamente esclusi dalla presente valutazione altri intangible quali brevetti, design, know-how, banche dati clienti, software, salvo siano inscindibilmente connessi all’identità del marchio e sempre che non vengano autonomamente stimati.
6. CRITERI E METODI DI VALUTAZIONE ADOTTATI
In conformità ai Principi Internazionali di Valutazione (IVS) e ai Principi Italiani di Valutazione (PIV), nonché alle Linee guida per la valutazione dei beni immateriali emanate dagli organismi professionali di riferimento, il marchio viene stimato utilizzando prevalentemente metodi di tipo reddituale, che esprimono il valore del bene in funzione dei benefici economici futuri attribuibili alla sua esistenza.
Sono stati considerati, in particolare:
il metodo del premium pricing, che misura l’extra-margine realizzabile grazie al marchio rispetto a prodotti/servizi equivalenti ma privi di brand;
il metodo del tasso di royalty (relief from royalty), che stima il valore del marchio come valore attuale dei canoni che un ipotetico licenziatario sarebbe disposto a pagare per il suo utilizzo;
eventuali metodi di controllo, quali analisi di transazioni comparabili su marchi simili, proposte di acquisto ricevute, valori risultanti da altre metodologie (ad esempio approccio patrimoniale o costo di ricreazione), utilizzati come verifica di congruità dei risultati.
La scelta di privilegiare il metodo ____________________ rispetto ad altri è motivata sulla base delle caratteristiche del marchio, della disponibilità e qualità dei dati e della situazione economico-finanziaria della Società.
7. SINTESI DEI DATI ECONOMICI DI RIFERIMENTO
Per l’applicazione dei metodi reddituali sono stati selezionati i dati economici ritenuti maggiormente significativi ai fini della valutazione, con particolare riferimento:
al fatturato generato dalle linee di prodotto/servizio che utilizzano il marchio “__________________”, negli esercizi ______ – ______;
ai margini lordi e ai risultati operativi associati a tali linee, al netto di componenti straordinarie o non ricorrenti;
alle previsioni economiche contenute nel business plan della Società, opportunamente normalizzate e, se necessario, riviste in ottica prudenziale.
I dati storici sono stati rielaborati distinguendo, per quanto possibile, gli effetti riconducibili al marchio da quelli derivanti da altri fattori (canale distributivo, promozioni, qualità intrinseca del prodotto, ecc.).
8. VALUTAZIONE CON IL METODO DEL PREMIUM PRICING (OPZIONALE)
Qualora risulti possibile individuare prodotti o servizi comparabili non brandizzati o con marchio meno noto, si può procedere al calcolo dell’extra-margine attribuibile al brand.
Il procedimento, in sintesi, prevede:
identificazione del prezzo medio di vendita dei prodotti/servizi a marchio “__________________” e del prezzo di prodotti comparabili unbranded;
determinazione del differenziale di prezzo (premium) attribuibile al marchio;
applicazione del premium ai volumi di vendita attesi, al netto dei costi specifici di mantenimento del marchio (pubblicità, promozione, royalties passive, ecc.);
attualizzazione dei flussi di extra-margine così ottenuti, con orizzonte temporale coerente con la vita economica residua del marchio e con il profilo di rischio.
Il valore risultante costituisce una prima misura del contributo del marchio ai risultati aziendali.
9. VALUTAZIONE CON IL METODO DEL TASSO DI ROYALTY
Il metodo del tasso di royalty è stato utilizzato come criterio principale di stima / di conferma dei risultati.
La logica del metodo consiste nell’immaginare che la Società, anziché possedere il marchio, debba ottenerne una licenza da un terzo a condizioni di mercato, corrispondendo un canone percentuale sul fatturato (royalty). Il valore del marchio è dato dal valore attuale del risparmio di tali canoni.
Il procedimento adottato è il seguente:
Determinazione della base imponibile: individuazione del fatturato prospettico direttamente attribuibile ai prodotti/servizi che utilizzano il marchio “__________________”, per un orizzonte temporale di ______ anni, più un eventuale valore terminale;
Selezione del tasso di royalty: analisi di transazioni comparabili, banche dati di licenze, studi di settore e prassi contrattuale per marchi simili quanto a notorietà, ambito merceologico, area geografica. Il tasso di royalty stimato congruo viene fissato nella misura del ______% del fatturato;
Calcolo dei flussi di royalty teorici: applicazione del tasso di royalty al fatturato previsto per ciascun anno, con determinazione dei canoni lordi;
Deduzione dell’effetto fiscale: i flussi vengono considerati al netto dell’effetto dell’imposizione fiscale (aliquota IRES/IRPEF + eventuale IRAP) nella misura complessiva del ______%;
Attualizzazione dei flussi: applicazione di un tasso di attualizzazione pari a ______%, determinato sulla base del costo medio ponderato del capitale (WACC) o, se ritenuto più appropriato, del costo del capitale proprio corretto per il rischio specifico del marchio.
Il valore attuale netto dei flussi di royalty netti così determinato rappresenta il valore economico del marchio secondo il metodo del tasso di royalty.
10. METODI DI CONTROLLO
A fini di verifica della ragionevolezza del valore ottenuto, sono stati considerati i seguenti elementi di controllo:
eventuali offerte o manifestazioni di interesse per l’acquisto del marchio “__________________” pervenute alla Società, anche in contesti di trattative riservate;
valori unitari (multipli di fatturato o di margine) ricavabili da operazioni di compravendita di marchi analoghi rese note dal mercato o da fonti specialistiche;
risultati ottenuti da metodi alternativi (premium pricing, costo di ricreazione, ecc.), ove applicabili.
L’analisi comparativa non ha evidenziato significativi scostamenti rispetto al valore ricavato dal metodo principale; eventuali differenze sono motivate con riferimento a caratteristiche specifiche del marchio o del contesto.
11. DETERMINAZIONE DEL VALORE ECONOMICO DEL MARCHIO
Sulla base dei calcoli esposti nella sezione precedente e dei prospetti riportati negli Allegati nn. __, il valore economico del marchio “________________” alla Data di Riferimento è stimato in:
Euro ____________________ (____________________________/00)
valore onnicomprensivo e riferito alla piena proprietà del marchio, al netto di eventuali oneri o vincoli conosciuti alla data di stima.
In presenza di scenari alternativi (ad esempio continuazione dell’attività, liquidazione, piano di rilancio), possono essere indicati intervalli di valore o valori distinti per ogni scenario, accompagnati dalle relative ipotesi.
12. CONCLUSIONI DEL PERITO
Il sottoscritto perito,
conferma di aver svolto l’incarico con diligenza professionale, indipendenza di giudizio e in conformità ai principi di valutazione riconosciuti a livello nazionale e internazionale;
attesta che il valore determinato tiene conto delle informazioni fornite dalla Società e delle verifiche ragionevolmente esperibili alla Data di Riferimento, fermo restando che eventi successivi non possono essere imputati alla presente relazione;
dichiara che la presente perizia può essere utilizzata ai fini di _______________________________ (es. deposito presso il Tribunale, conferimento in società, bilancio, procedure concorsuali), nei limiti e per gli scopi per cui è stata redatta.
Luogo _______________________________
Data _______________________________
Il Perito
(Con eventuale spazio per il verbale di giuramento davanti al Giudice o al Notaio, se richiesto.)
13. ALLEGATI (ESEMPLIFICATIVI)
Copia del conferimento d’incarico / delibera organo amministrativo;
Certificati di registrazione del marchio e visure UIBM/EUIPO/WIPO;
Bilanci d’esercizio e situazioni contabili;
Prospetti di dettaglio del fatturato attribuibile al marchio;
Eventuali contratti di licenza o utilizzo del marchio;
Prospetti di calcolo del metodo del premium pricing;
Prospetti di calcolo del metodo del tasso di royalty (ipotesi, tassi, flussi attualizzati);
Documentazione di mercato e analisi comparabili.
Modello Perizia Di Stima Del Marchio Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello perizia di stima del marchio da scaricare. Il modulo perizia di stima del marchio compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile perizia di stima del marchio può essere convertito in PDF o stampato.
