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Fac Simile Relazione di Impatto Società Benefit
La relazione di impatto è il documento con cui una Società Benefit dimostra, anno per anno, come ha perseguito le finalità di beneficio comune inserite nello statuto, quali risultati ha ottenuto e secondo quale metodo esterno e indipendente ha misurato tali risultati. Non è un opuscolo di marketing né una generica dichiarazione d’intenti: è un allegato legale al bilancio che discende direttamente dalla disciplina nazionale sulle Società Benefit e che, se ben costruito, diventa il perno di una responsabilità gestionale misurabile, verificabile e comparabile nel tempo. Il suo contenuto non si esaurisce in un racconto, perché la legge pretende che gli amministratori rendano conto di obiettivi, azioni e impatti facendo riferimento a uno standard di valutazione esterno che copra in modo organico il governo d’impresa, i lavoratori, gli altri portatori d’interesse e l’ambiente, con trasparenza di metodo e indipendenza di chi lo sviluppa.
La prima pietra è lo statuto. La qualifica di Società Benefit non si ottiene con un’etichetta commerciale, ma nasce da una clausola statutaria che, accanto allo scopo lucrativo, definisce le specifiche finalità di beneficio comune che l’impresa si impegna a perseguire in modo responsabile, sostenibile e trasparente. Quella clausola non è ornamentale, perché detta il perimetro di ciò che dovrà apparire nella relazione: gli amministratori devono spiegare che cosa hanno fatto per realizzare proprio quelle finalità, con quali risorse, su quali processi e quali risultati hanno conseguito. La relazione, per essere fedele alla legge, deve riportare almeno un estratto delle finalità statutarie, così che il lettore capisca la coerenza tra gli impegni presi e l’agire dell’ultimo esercizio. Non va dimenticato che la qualifica deve comparire in tutti i principali atti e comunicazioni della società; la relazione, pubblicata sul sito e allegata al bilancio, è il luogo naturale per rendere manifesta questa identità.
Il secondo pilastro riguarda lo standard di valutazione esterno. La normativa non impone un nome preciso, ma impone caratteristiche sostanziali: completezza rispetto alle aree rilevanti, indipendenza del soggetto che lo sviluppa, trasparenza della metodologia e dei criteri di ponderazione, disponibilità del framework e dei processi di aggiornamento. Questo significa che lo standard prescelto deve illustrare in modo pubblicamente accessibile come attribuisce punteggi o giudizi, quali evidenze richiede e come evita conflitti d’interesse. Nella prassi si incontrano strumenti come il B Impact Assessment di B Lab e framework di rendicontazione di sostenibilità impiegati in forma adattata; la scelta, però, non è mai puramente reputazionale. È necessario verificare che lo standard copra davvero le quattro aree espressamente previste dalla legge, che sia aggiornato con regolarità, che consenta di ancorare i dati a procedure interne e che permetta un confronto anno su anno. La relazione deve indicare con chiarezza quale standard è stato utilizzato, come è stata applicata la metodologia, quali dati sono stati inclusi, quali esclusi e con quali limiti, senza tralasciare la spiegazione di eventuali stime e approssimazioni.
Il terzo elemento è il perimetro di rendicontazione. La società deve dire quali entità, siti produttivi, filiali o linee di business sono coperte dalla misurazione e perché; deve giustificare eventuali esclusioni e, se possibile, pianificare un percorso di estensione progressiva. Questo aspetto è cruciale soprattutto nelle organizzazioni con catene del valore complesse o con una parte rilevante d’impatto indiretta. L’aspettativa di diligenza vuole che si evitino perimetri mutevoli usati per mostrare solo la parte più favorevole delle performance. Un perimetro chiaro consente di comprendere i numeri e di valutarne l’evoluzione, oltre a rendere comparabili gli esiti fra esercizi. Nello stesso capitolo conviene chiarire i confini temporali, la data di chiusura e le eventuali rettifiche successive, perché la relazione è anch’essa un documento contabile nel senso più ampio del termine, in quanto allegato al bilancio.
La governance del beneficio comune è l’altro cardine spesso trascurato. La legge chiama direttamente in causa gli amministratori, i quali devono agire in modo informato e vigilante affinché le finalità di beneficio siano integrate nella strategia e nella gestione. Da qui discende l’opportunità, che nella prassi si è fatta regola, di individuare ruoli e responsabilità interne, come un benefit officer o una funzione di sostenibilità con un mandato preciso su obiettivi, raccolta dati, monitoraggio e redazione della relazione. Anche senza creare nuove strutture, il consiglio dovrebbe formalizzare la periodicità dell’informativa, i flussi tra funzioni operative e organi societari, e l’eventuale legame tra obiettivi di impatto e sistemi premianti. La relazione non è il luogo per svelare segreti industriali, ma è il luogo per chiarire come le decisioni gestionali tengono conto delle ricadute sociali e ambientali e come il sistema dei controlli interni presidia qualità e integrità delle informazioni.
Il centro del documento è il racconto degli obiettivi, delle azioni e dei risultati. Una relazione legalmente solida non si limita a elencare iniziative; collega ogni impegno a una metrica, indica una base di partenza, definisce un traguardo e misura lo scostamento spiegandone le cause. Le aree che la legge mette al centro sono note e si intrecciano con la maggior parte dei framework internazionali: governo d’impresa, qualità del lavoro e benessere delle persone, impatto sulla comunità e sugli altri stakeholder della filiera, ambiente. Nel tradurre questi ambiti in contenuti concreti, occorre evitare tanto l’ipertecnicismo quanto la vaghezza promozionale. Se l’azienda ha assunto obiettivi sull’energia da rinnovabili, sul benessere organizzativo o sull’accesso ai propri servizi per categorie vulnerabili, la relazione deve dire con quanta energia verde è stata alimentata l’attività, quante ore di formazione sono state erogate, quale quota di fornitori è stata selezionata secondo criteri sociali o ambientali, quante persone sono state raggiunte da programmi sociali o educativi, come vengono gestite le esternalità negative e quali piani sono stati adottati per ridurle. La misurazione non è un orpello; è l’essenza della diligenza amministrativa in un modello d’impresa che si è autoimposta obiettivi ulteriori rispetto alla sola redditività.
Il tema della qualità dei dati attraversa trasversalmente la relazione. Le informazioni dovrebbero essere tracciabili a sistemi e registri aziendali, con chiare responsabilità di data owner, processi di consolidamento e, ove opportuno, strumenti digitali dedicati. Ogni stima deve essere indicata come tale, spiegata nella metodologia e, se rilevante, sottoposta a controlli di coerenza. Non vi è ancora un obbligo generalizzato di assurance esterna sulla relazione di impatto, ma la tendenza regolatoria e di mercato va in quella direzione, anche perché molte imprese di dimensioni significative sono ormai coinvolte nella rendicontazione di sostenibilità su base europea. Per le realtà soggette a obblighi più ampi, la convivenza tra relazione di impatto e dichiarazione di sostenibilità va gestita con attenzione: sono strumenti diversi, con basi legali diverse, ma possono e devono dialogare. La relazione di impatto mantiene la sua identità di report statutario specifico della Società Benefit; la dichiarazione di sostenibilità, dove dovuta, inquadra in modo più ampio gli impatti, i rischi e le opportunità secondo principi di doppia materialità. Una guida accorta indica come i due documenti si parlano, così da evitare duplicazioni e incoerenze.
Un passaggio che spesso genera domande riguarda la pubblicazione e la tempistica. La relazione deve essere allegata al bilancio d’esercizio e pubblicata sul sito aziendale entro i medesimi termini di approvazione e deposito del bilancio. Non esistono adempimenti di deposito separati né registri pubblici dedicati alla relazione di impatto, ma la tracciabilità è comunque garantita dall’abbinamento al fascicolo di bilancio e dalla pubblicazione online. La mancata pubblicazione non comporta oggi sanzioni amministrative automatiche, tuttavia espone a evidenti rischi reputazionali e potrebbe integrare un inadempimento agli obblighi societari, con ricadute sulla responsabilità degli amministratori se si traducesse in una comunicazione ingannevole o in una gestione non coerente con gli impegni statutari. È prudente conservare i working papers, le basi dati e le evidenze documentali utilizzate per comporre la relazione, perché la trasparenza che la legge richiede si misura anche nella capacità di rispondere a richieste di chiarimento da parte di soci, finanziatori, partner e, in casi particolari, autorità di controllo.
Un altro punto di attenzione è la differenza tra la qualifica di Società Benefit e la certificazione B Corp, che spesso vengono confuse. La prima è una qualifica giuridica disciplinata dal diritto italiano e si ottiene con modifiche statutarie; la seconda è una certificazione volontaria rilasciata da un ente privato su base internazionale, che presuppone il superamento di una soglia minima in un questionario di impatto e un processo di verifica documentale. Una Società Benefit può decidere di usare il medesimo standard come riferimento esterno per la propria relazione e, se lo desidera, anche di ottenere la certificazione; ma nessuna norma impone tale certificazione né la sua assenza rende invalida la relazione. Ciò che conta, per la piena conformità legale, è che lo standard prescelto sia realmente esterno, trasparente e indipendente, che copra le aree richieste e che il metodo sia esplicitato in modo comprensibile.
La relazione, infine, non dovrebbe chiudersi con i risultati dell’anno, ma aprire il capitolo dell’anno successivo. La legge chiede di indicare i nuovi obiettivi e questo, in un’ottica di miglioramento continuo, significa portare in sede consiliare un vero e proprio piano d’impatto con traguardi misurabili, responsabilità, tempistiche e, quando possibile, una proiezione pluriennale. La credibilità dell’intero impianto dipende da questa capacità di legare il passato al futuro e di mostrare come l’impresa apprende dai propri scostamenti. Nei casi in cui gli obiettivi non siano stati raggiunti, è preferibile spiegare con franchezza le ragioni, distinguendo tra errori di esecuzione, mutamenti di contesto o target mal calibrati, e indicare come si intendono correggere rotta e metodo.
Esempio di Relazione Di Impatto Società Benefit
Di seguito è possibile trovare un esempio di relazione di impatto società benefit.
RELAZIONE ANNUALE D’IMPATTO DELLA SOCIETÀ BENEFIT __________________ S.R.L./S.P.A.
ESERCIZIO __________
ex art. 1, commi 376–384, Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (c.d. “Legge di Stabilità 2016”)
Dati societari
Denominazione: __________________________ Forma: __________________ Cod. fiscale/P. IVA: __________________
Sede legale: ______________________________ REA: ____________________ PEC: ________________________________
Data di costituzione / di adozione della qualifica di Società Benefit: ___/___/_____ (delibera, iscrizione al RI)
Sito web: ________________________________ Contatti SB: ______________________ Benefit Officer: __________________
Indice
1. Premesse e base legale
2. Profilo della Società e perimetro della rendicontazione
3. Finalità specifiche di beneficio comune (estratto statutario)
4. Governance del beneficio comune e responsabilità
5. Standard di valutazione esterno e metodologia
6. Coinvolgimento degli stakeholder e analisi di materialità (doppia materialità)
7. Obiettivi dell’esercizio ______ e KPI (baseline, target, owner, budget)
8. Risultati dell’esercizio ______ (con scostamenti e note metodologiche)
9. Impatto complessivo: sintesi risultati per aree (Governo, Lavoratori, Comunità, Ambiente, Clienti)
10. Focus tematici: persone, catena di fornitura, ambiente, clienti/comunità
11. Trasparenza, qualità dei dati e (se applicabile) assurance
12. Nuovi obiettivi per l’esercizio ______ (piano e milestone trimestrali)
13. Dichiarazioni finali degli amministratori e pubblicazione
1. Premesse e base legale
La presente relazione ottempera a quanto previsto dall’art. 1, commi 382–383, L. 208/2015: descrive obiettivi, azioni e modalità con cui gli amministratori hanno perseguito le finalità di beneficio comune; riporta la valutazione dell’impatto generato tramite uno “standard di valutazione esterno” che rispetta le caratteristiche dell’Allegato 4 (aree: governo d’impresa, lavoratori, altri portatori di interesse, ambiente), e definisce i nuovi obiettivi per l’esercizio successivo. La relazione è allegata al bilancio, pubblicata sul sito aziendale e resa disponibile ai portatori d’interesse. Eventuali dati finanziari sensibili possono essere omessi nei limiti consentiti.
2. Profilo della Società e perimetro della rendicontazione
La Società __________________ opera in __________________ (settore/ATECO), con n. ____ dipendenti e n. ____ collaboratori. L’impatto qui descritto copre l’esercizio chiuso al ___/___/____ e include le entità/filiali/linee operative: __________________. Sono esclusi dal perimetro __________________ (motivare). L’unità di misura dei KPI è indicata nelle sezioni tematiche; ove presenti stime, queste sono qualificate e migliorate rispetto all’anno precedente.
3. Finalità specifiche di beneficio comune (estratto statutario)
Ai sensi dell’art. ___ dello statuto, la Società persegue, oltre allo scopo lucrativo, le seguenti finalità specifiche di beneficio comune:
— __________________ (es. innovazione continua verso la sostenibilità dei processi per minimizzare impatti negativi e amplificare quelli positivi su persone, ambiente e comunità);
— __________________ (es. promozione e diffusione di modelli d’impresa sostenibili tramite dialogo collaborativo con gli stakeholder);
— __________________ (es. collaborazione con organizzazioni non profit, fondazioni e soggetti affini per amplificare l’impatto).
La creazione di valore sostenibile è integrata nei processi decisionali e nei sistemi di controllo di gestione.
4. Governance del beneficio comune e responsabilità
Il Consiglio di Amministrazione (o Amministratore Unico) presidia la strategia SB, approva obiettivi e target di impatto, riceve reporting periodico dall’organo delegato e dal/dei “Benefit Officer(s)”. La Società ha nominato quale Benefit Officer il/la Sig./Sig.ra __________________ (delibera del ___/___/____), con mandato di coordinare: definizione degli obiettivi annuali, mappa di materialità, pianificazione KPI, raccolta e verifica dati, redazione di questa relazione e proposte di miglioramento. Se esiste un organo di controllo/revisore, indicare ruoli e flussi informativi. Qualora siano previsti incentivi/bonus legati a performance ESG/benefit, indicare schema sintetico.
5. Standard di valutazione esterno e metodologia
La valutazione dell’impatto è effettuata con lo standard esterno __________________. In alternativa o in aggiunta, la Società utilizza il B Impact Assessment (BIA) di B Lab per le aree Governance, Lavoratori, Comunità, Ambiente e Clienti, nonché matrici di coerenza con SDGs ONU. Punteggio BIA esercizio ______: ________ punti su 200 (anno precedente: ________); dettaglio per aree in Sezione 9. I dati sono raccolti da funzioni interne e, ove opportuno, da partner esterni. Per emissioni GHG, l’impostazione metodologica richiama il GHG Protocol (Scope 1–2 obbligatori; Scope 3 perimetro prioritario: viaggi, logistica, acquisti, ciclo di vita prodotti/servizi). In presenza di obblighi CSRD/ESRS, la Società dichiara come la presente relazione si coordina con la Dichiarazione di sostenibilità e se sono stati applicati principi di doppia materialità.
6. Coinvolgimento degli stakeholder e analisi di materialità
Sono stati identificati i portatori d’interesse chiave: persone (dipendenti e collaboratori), clienti, fornitori e partner, comunità e territorio, azionisti, istituzioni, ambiente. Nel periodo ______ la Società ha svolto consultazioni tramite __________________ (es. survey, interviste, focus group, incontri, sportelli digitali). Sulla base di questi input e del contesto normativo/di mercato sono stati selezionati i temi materiali di impatto (ad es. qualità del lavoro, benessere e inclusione, etica e trasparenza, privacy e sicurezza, impatti ambientali diretti e indiretti, catena di fornitura responsabile, qualità e sicurezza del servizio/prodotto, impatto sulla comunità). La matrice di materialità, aggiornata al ___/___/____, supporta la priorità degli obiettivi in Sezione 7.
7. Obiettivi dell’esercizio ______ e KPI
Per ogni obiettivo indicare: descrizione, allineamento a finalità SB/statuto, owner interno, baseline, target annuale e pluriennale, milestone trimestrali, budget, metrica/KPI, SDG ed eventuale riferimento ESRS.
Esempio di tabella (compilare tante righe quanti obiettivi):
Attività/Progetto: __________________ Obiettivo: __________________ Area impatto (SB/Allegato 4): __________________
Owner: __________________ Budget € __________ SDG: ___ ESRS (se applicabile): __________
Baseline ______ Target anno ______ ______ Milestone Q1/Q2/Q3/Q4: __________________
KPI 1: __________________ (unità) KPI 2: __________________ (unità)
8. Risultati dell’esercizio ______
Per ciascun obiettivo di cui sopra, descrivere le azioni svolte, i risultati, gli scostamenti dal target e le cause, includendo – ove utile – grafici/serie storiche. Indicare esattamente le ore di formazione erogate e ricevute, le collaborazioni attivate con enti del terzo settore, le attività divulgative in presenza e online, la politica di selezione fornitori (quota locale/nazionale, criteri ESG, clausole di due diligence), le policy formalizzate (es. Inclusione & Diversity, Data Protection, Ambientale, Acquisti responsabili, AI responsabile) e i risultati ambientali (energia, viaggi, rifiuti, acqua, emissioni GHG con breakdown Scope 1–2–3 e metodologia adottata). Evidenziare i risultati di rilievo e, se un target non è stato raggiunto, motivare e indicare l’azione correttiva pianificata.
9. Impatto complessivo: sintesi per aree
Governance: __________________ (es. trasparenza, etica, coinvolgimento stakeholder, pubblicità degli impegni, integrazione del beneficio nei processi decisionali).
Lavoratori: __________________ (es. qualità del lavoro, sicurezza, welfare, formazione e sviluppo, parità di genere, gap retributivi, stabilità del lavoro e flessibilità).
Comunità e altri stakeholder: __________________ (es. impatto economico sul territorio, filiera locale, volontariato e pro bono, donazioni, partnership).
Ambiente: __________________ (es. energia da fonti rinnovabili, efficienza, viaggi ed emissioni evitate/compensate, eco-design del servizio/prodotto, riduzione rifiuti).
Clienti: __________________ (es. qualità e sicurezza di prodotto/servizio, soddisfazione e reclami, accessibilità, valore generato).
Se è stato utilizzato il B Impact Assessment, riportare il punteggio complessivo e per aree come da report, con comparazione anno su anno.
10. Focus tematici
Persone. Indicare headcount medio e a fine periodo, contratti, tasso di turnover, infortuni e gravità, ore di formazione pro-capite e totali, iniziative di benessere, misure di inclusione/diversità, consultazione clima interno, obiettivi su parità e inclusione.
Catena di fornitura. Descrivere criteri di selezione e monitoraggio, percentuale di acquisti presso fornitori locali/italiani, criteri ambientali/sociali, audit eseguiti, iniziative congiunte per riduzione impatti, clausole contrattuali ESG.
Ambiente. Fornire dati di consumo energetico (totale e per fonte), viaggi d’affari per mezzo, rifiuti/recupero, acqua, emissioni GHG (metodologia, fattori di emissione, confini, qualità del dato, incertezze, eventuali compensazioni). Indicare progetti di riduzione e loro impatto stimato.
Clienti e comunità. Documentare progetti ad impatto, attività di divulgazione e formazione, eventi pubblici, metriche di soddisfazione clienti, miglioramenti di accessibilità.
11. Trasparenza, qualità dei dati e assurance
Spiegare i processi di raccolta/controllo dati, le responsabilità interne, gli strumenti informatici utilizzati e le principali assunzioni/stime. Indicare se è stata svolta assurance esterna su parti della relazione o su specifici indicatori, con esito e livello (limited/reasonable). In mancanza di assurance, descrivere piani per il suo avvio e miglioramenti attesi.
12. Nuovi obiettivi per l’esercizio ______
Presentare il piano dell’anno successivo, coerente con la materialità e con le finalità SB, con target misurabili per ciascun obiettivo, milestone trimestrali, budget e owner. Se la Società è soggetta a CSRD, spiegare l’integrazione con la Dichiarazione di sostenibilità (ESRS) e l’allineamento a SDGs.
Esempio sintetico di tabella:
Attività: __________________ Obiettivo: __________________ Area impatto: __________________ KPI/Target ______
Owner ______ Budget € ______ Scadenze trimestrali ______ SDG ___ ESRS ______
13. Dichiarazioni finali degli amministratori e pubblicazione
Gli amministratori dichiarano che le informazioni contenute nella presente relazione sono, per quanto a loro conoscenza, veritiere, corrette e complete, e che riflettono in modo fedele gli impatti generati e gli impegni assunti nell’esercizio ______. La relazione è approvata dal CdA in data ___/___/____ e pubblicata sul sito aziendale all’URL __________________ entro i termini di legge.
Luogo e data: __________________________
Per il Consiglio di Amministrazione
Il/La Presidente ____________________________ L’Amministratore Delegato/Unico ____________________________
Il/La Benefit Officer _________________________ (eventuale) Il/La Presidente OdV/Organo di Controllo _______________
Allegati
A) Estratto statutario con finalità SB e clausole di governance del beneficio comune.
B) Policy e procedure (es. Inclusione & Diversity, Ambientale, Data Protection, Acquisti responsabili).
C) Metodologie di calcolo KPI e GHG, fattori di emissione, basi dati.
D) Report completo B Impact Assessment / altro standard esterno adottato.
E) Mappatura dei temi materiali con SDGs ed eventuali ESRS (se applicabili).
Modello Relazione di Impatto Società Benefit Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello relazione di impatto società benefit da scaricare. Il modulo relazione di impatto società benefit compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile relazione di impatto società benefit può essere convertito in PDF o stampato.
