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Esposto Per Schiamazzi Notturni
L’esposto per schiamazzi notturni è una segnalazione formale con cui un cittadino chiede alle autorità competenti di verificare un disturbo ripetuto o particolarmente intenso della quiete nelle ore serali e notturne. Non è una querela penale e non è una causa civile: è lo strumento amministrativo che mette in moto i controlli della Pubblica Amministrazione e, se emergono profili di reato, consente anche alla polizia giudiziaria di trasmettere la notizia di reato alla Procura. La sua utilità concreta dipende da due attenzioni: individuare il canale giusto a seconda della fonte del rumore e descrivere i fatti in modo preciso, verificabile e rispettoso.
Sul versante penale, il riferimento è l’articolo 659 del codice penale, che qualifica come contravvenzione il “disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone” cagionato, tra l’altro, da schiamazzi o rumori. È un illecito di pericolo: non occorre provare con un fonometro che siano superati determinati decibel, ma dimostrare che quei rumori, per intensità e modalità di propagazione, siano idonei a turbare la quiete di una pluralità indeterminata di persone. Il centro non è il fastidio del singolo vicino isolato, bensì la potenzialità diffusiva del disturbo in un contesto condominiale, di strada o di quartiere; per accertarlo, nella prassi contano riscontri come interventi delle forze dell’ordine, testimonianze, verbali e altre evidenze oggettive. A seguito della riforma “Cartabia”, l’ipotesi tipica prevista dal primo comma dell’articolo 659 è in linea generale procedibile a querela di parte: chi subisce il disturbo e vuole percorrere il binario penale deve presentare querela entro i termini di legge, di regola tre mesi dalla notizia del fatto. Restano procedibili d’ufficio le eccezioni espressamente previste, tra cui i casi che si collocano nell’ambito di spettacoli, ritrovi o trattenimenti pubblici. È importante distinguere questo scenario da quello del secondo comma della stessa norma, che riguarda l’esercizio di mestieri o professioni rumorose in violazione di specifiche prescrizioni dell’autorità: qui la logica della procedibilità a querela non si applica allo stesso modo, proprio perché la condotta è strettamente connessa al mancato rispetto di regole tecniche e amministrative che l’ordinamento tutela anche d’ufficio.
Accanto al profilo penale esiste un robusto binario amministrativo, disciplinato dalla legge quadro sull’inquinamento acustico. I Comuni devono classificare acusticamente il territorio, vigilare sul rispetto dei limiti e intervenire quando le sorgenti sonore superano le soglie stabilite dai provvedimenti nazionali. I valori di riferimento per emissioni e immissioni sono fissati dal D.P.C.M. 14 novembre 1997 e le modalità di misurazione sono dettate dal D.M. 16 marzo 1998; per gli accertamenti si ricorre a tecnici competenti in acustica, figura regolata dalla normativa statale e iscritta in un elenco nazionale. Quando il disturbo proviene da attività economiche, impianti o apparecchiature tecniche, un bar con musica, un impianto di climatizzazione, un laboratorio, l’esposto amministrativo indirizzato al Comune (tipicamente all’Ufficio Ambiente o allo sportello che si occupa di rumore) può sfociare in rilievi fonometrici ufficiali, sanzioni amministrative e prescrizioni di mitigazione, fino a ordinanze che impongono orari, limiti o interventi tecnici. In questo quadro, le Agenzie regionali per la protezione ambientale collaborano con gli enti locali eseguendo misure e fornendo supporto tecnico; spesso i rilievi si svolgono anche all’interno dell’abitazione disturbata, perché è lì che l’amministrazione valuta le immissioni effettive rispetto alla classe acustica di zona.
Scegliere il canale giusto fa la differenza. Se il problema è fatto di schiamazzi improvvisi di persone in strada, feste domestiche con musica a volume eccessivo o condotte episodiche che scoppiano nel cuore della notte, la chiamata immediata alle forze dell’ordine è la via più efficace per far cessare il disturbo in atto e cristallizzare il fatto con un riscontro. L’esposto, in questo caso, è utile per rappresentare la ripetizione degli episodi e chiedere controlli mirati nelle fasce orarie critiche, ma non sostituisce l’intervento tempestivo. Se invece il rumore nasce da una sorgente “stabile” o comunque riconducibile a un’attività produttiva o a impianti, l’esposto al Comune apre un procedimento amministrativo con regole tecniche proprie: i superamenti si accertano con fonometri, secondo metodiche standardizzate, e l’esito non dipende solo dalle sensazioni soggettive, bensì dai valori misurati e dalla zonizzazione acustica vigente. È frequente che gli uffici chiariscano questa distinzione anche sui propri siti istituzionali, invitando a rivolgersi alla polizia per gli schiamazzi e riservando all’ufficio ambiente i casi di inquinamento acustico da sorgenti fisse.
Il contenuto dell’esposto, qualunque sia il canale, deve essere narrativo ma preciso. Occorre identificare senza equivoci il luogo, indicare giorni e fasce orarie in cui il disturbo si manifesta, descrivere con sobrietà la natura del rumore, voci urlate, musica amplificata, casse rivolte verso l’esterno, colpi ripetitivi provenienti da un’attività, e riferire gli effetti all’interno dell’abitazione in termini di percezione e di impedimento al riposo. È utile raccontare se siano già intervenute pattuglie, con quali esiti, e se siano state elevate sanzioni o rivolti richiami; quando il fenomeno è ripetitivo, un breve diario con date e orari aiuta l’ufficio a programmare sopralluoghi efficaci. Le fotografie e i video possono essere allegati quando pertinenti e acquisiti da luoghi in cui si ha diritto di stare, ma non sostituiscono i rilievi tecnici ove necessari. Il linguaggio deve rimanere rispettoso e oggettivo: l’obiettivo non è accusare una persona, ma permettere alla Pubblica Amministrazione di attivare controlli e, se occorre, sanzioni o misure correttive.
Nel procedimento amministrativo, una volta protocollato l’esposto, l’ente avvia l’istruttoria e conclude con un provvedimento espresso. L’ordinamento impone alla Pubblica Amministrazione di definire i procedimenti entro termini determinati, e la prassi prevede che i Comuni comunichino esiti e prescrizioni all’interessato. Laddove emergano superamenti dei limiti, l’amministrazione può irrogare sanzioni e imporre adeguamenti, fino a ordinanze che modulano l’uso di impianti o l’orario di diffusione musicale. In situazioni straordinarie di necessità e urgenza che mettono a rischio la salute o la vivibilità, il sindaco può ricorrere alle ordinanze contingibili e urgenti previste dal Testo unico degli enti locali; si tratta però di poteri eccezionali, da usare solo quando gli strumenti ordinari non bastano e per il tempo strettamente indispensabile, perché la regolazione stabile dei comportamenti rumorosi passa dai regolamenti comunali e dalla pianificazione acustica. Quando l’ente effettua misurazioni, può chiedere la disponibilità ad accedere all’abitazione disturbata per posizionare la strumentazione. È un passaggio utile, perché i limiti si valutano in termini di immissione nel luogo protetto e non solo di emissione alla fonte. In caso di rifiuto, il procedimento può risentirne; al contrario, collaborare di solito accelera i tempi e rende il risultato più affidabile. Se, invece, non si tratta di un problema da fonometro ma di schiamazzi di gruppi di persone, la ripetizione di interventi delle pattuglie e la documentazione degli episodi costruiscono quel quadro di idoneità al disturbo della collettività che l’articolo 659 considera penalmente rilevante.
L’esposto non esclude, e anzi talvolta accompagna, la tutela tra privati. L’articolo 844 del codice civile consente di far cessare immissioni che superino la normale tollerabilità, con eventuale risarcimento del danno; si tratta di un giudizio concreto, legato alle condizioni dei luoghi, che non coincide automaticamente con le soglie della normativa pubblicistica. È possibile, quindi, che una condotta non superi formalmente i limiti amministrativi ma sia comunque intollerabile nel rapporto di vicinato; viceversa, il superamento accertato in sede amministrativa non comporta automaticamente un illecito civile risarcibile se mancano gli altri presupposti. Nei condomìni, l’amministratore e il regolamento interno possono prevenire e gestire molte situazioni, ma non sostituiscono i rimedi giurisdizionali quando il conflitto diventa strutturale.
Il tema dell’anonimato merita una parola chiara. Una segnalazione anonima può spingere l’amministrazione a svolgere accertamenti d’ufficio, ma non conferisce di per sé diritti di partecipazione al procedimento e, spesso, è meno efficace di un esposto nominativo per ottenere riscontri e aggiornamenti. Laddove si tema per ritorsioni o si voglia mantenere un profilo basso, si può chiedere che i propri dati non siano diffusi oltre quanto strettamente necessario, pur sapendo che gli atti amministrativi hanno regole di accessibilità a tutela delle parti interessate. La scelta migliore, quando possibile, resta quella di mettere la propria firma e costruire un racconto dei fatti puntuale e sobrio.
Esempio di Esposto Per Schiamazzi Notturni
Modello 1 — Schiamazzi ripetuti in strada sotto casa
Al Comune di [NOME COMUNE] – Ufficio Protocollo e, per competenza, Comando di Polizia Locale [DENOMINAZIONE], PEC [indirizzo PEC].
Oggetto: Esposto per schiamazzi notturni ricorrenti in [via/piazza, numero civico].
Il/La sottoscritto/a [nome e cognome], nat[·] a [luogo] il [data], C.F. [codice fiscale], residente in [indirizzo completo], recapiti [telefono] e [PEC], espone che, nelle notti degli ultimi [indicare periodo], nella fascia oraria compresa prevalentemente tra le ore [hh:mm] e le ore [hh:mm], si verificano sotto la propria abitazione assembramenti di persone con urla, canti, risate e colpi violenti tali da impedire il riposo notturno. I fatti sono stati riscontrati nei giorni [elenco date significative] e sono documentati da richieste di intervento alle forze dell’ordine in data [eventuali date] e da registrazioni/annotazioni orarie redatte dall’esponente. Il disturbo, per intensità e propagazione, appare idoneo a turbare il riposo di una pluralità indeterminata di persone del quartiere.
Si chiede l’attivazione dei poteri di vigilanza e controllo, con programmazione di passaggi mirati nelle fasce orarie indicate, l’eventuale identificazione dei responsabili, l’adozione delle misure ritenute idonee a prevenire la reiterazione dei fatti e la comunicazione degli esiti all’indirizzo PEC sopra indicato. Si allegano fotografie e breve diario degli episodi. Si richiede protocollazione e trasmissione del numero di protocollo.
[Luogo e data] — [Firma autografa o digitale]
Modello 2 — Clientela rumorosa e musica da pubblico esercizio
Al Comune di [NOME COMUNE] – Ufficio Ambiente/Attività Produttive; per competenza al Comando di Polizia Locale [DENOMINAZIONE], PEC [indirizzi PEC].
Oggetto: Esposto per schiamazzi notturni e diffusione musicale da esercizio pubblico in [indirizzo del locale].
Il/La sottoscritto/a [dati anagrafici e recapiti] segnala che l’esercizio commerciale “[nome del locale]”, sito in [indirizzo], nelle notti di [specificare giorni ricorrenti, es. venerdì–sabato] tra le ore [hh:mm] e [hh:mm], diffonde musica amplificata udibile nelle abitazioni circostanti e genera schiamazzi prolungati da parte degli avventori all’esterno, con canti, urla e uso di altoparlanti. Tali condotte si ripetono da [tempo], malgrado i richiami informali e le pregresse richieste di intervento. Il disturbo compromette stabilmente il riposo notturno di numerosi residenti, come risulta dalle segnalazioni di vicini e dal diario eventi allegato.
Si chiede al Comune di verificare il rispetto di orari e prescrizioni autorizzative, di accertare l’eventuale superamento dei limiti acustici e di adottare, se del caso, sanzioni e misure correttive (riduzione orari di diffusione sonora, chiusura anticipata del dehors, posizionamento degli altoparlanti, presidio dell’area esterna); si chiede alla Polizia Locale di effettuare controlli nelle fasce orarie critiche e di far cessare gli schiamazzi. Si domanda riscontro scritto degli esiti all’indirizzo PEC dell’esponente. Si allegano fotografie, diario degli episodi e, ove disponibili, copie di precedenti segnalazioni.
[Luogo e data] — [Firma]
Modello 3 — Feste domestiche e schiamazzi in condominio
Al Comune di [NOME COMUNE] – Comando di Polizia Locale; per conoscenza all’Amministratore del Condominio di [indirizzo], PEC [indirizzi PEC].
Oggetto: Esposto per schiamazzi notturni e musica ad alto volume provenienti dall’unità [scala/interno] in [indirizzo].
Il/La sottoscritto/a [dati], condòmino dell’edificio di [indirizzo], rappresenta che da [periodo] nell’unità [scala/interno] si svolgono, in ore notturne, feste con musica amplificata e schiamazzi di numerosi partecipanti, con porte e finestre lasciate aperte e ripetute urla nei pianerottoli e nel cortile. Gli episodi si concentrano tra le ore [hh:mm] e [hh:mm] nei giorni [indicare ricorrenza] e sono stati segnalati più volte all’amministratore e alle forze dell’ordine senza effetti duraturi. Il disturbo supera la normale tollerabilità e incide sul riposo di più nuclei familiari.
Si chiede l’intervento della Polizia Locale per far cessare i disturbi e sanzionare i responsabili, nonché controlli ripetuti nelle fasce orarie indicate. Si domanda, altresì, al Comune di valutare l’adozione di misure idonee a prevenire la reiterazione delle condotte e di informare l’esponente sugli esiti delle verifiche. Si allegano elenco date e orari, eventuali verbali di intervento e dichiarazioni di altri condòmini disponibili a testimoniare.
[Luogo e data] — [Firma]
Modello 4 — Raduni e schiamazzi in area pubblica (parco/piazza) con richiesta di presidio
Al Comune di [NOME COMUNE] – Sindaco e Comando di Polizia Locale; per conoscenza al Quartiere/Municipio [denominazione], PEC [indirizzi PEC].
Oggetto: Esposto per schiamazzi notturni ricorrenti in [parco/piazza] e richiesta di controlli nelle fasce orarie critiche.
Il/La sottoscritto/a [dati] segnala che nell’area di [parco/piazza, indirizzo preciso] si svolgono, in modo pressoché quotidiano nei mesi di [indicare], raduni notturni con gruppi numerosi che producono urla, cori, utilizzo di casse portatili e colpi su arredi urbani, con permanenza fino alle ore [hh:mm]. Il fenomeno interessa un’ampia zona residenziale, come testimoniato dalle molteplici chiamate al numero unico di emergenza e dai reclami raccolti dal comitato di via [se esistente]. L’assenza di un presidio stabile favorisce la reiterazione dei fatti.
Si chiede di pianificare servizi di controllo mirati nelle fasce orarie indicate, con eventuale presidio fisso nei fine settimana, e di valutare misure organizzative di prevenzione (migliore illuminazione, chiusura notturna dell’area se prevista dal regolamento, cartellonistica sul divieto di assembramenti rumorosi). Si domanda riscontro scritto con indicazione delle azioni intraprese e si allegano diario degli episodi, fotografie del luogo e riferimenti di altri residenti disponibili a confermare i fatti.
[Luogo e data] — [Firma]
Modello 5 — Esposto urgente per schiamazzi, colpi e condotte pericolose su pubblica via
Al Comune di [NOME COMUNE] – Comando di Polizia Locale; per competenza al Commissariato di P.S./Stazione Carabinieri di [sede], PEC [indirizzi PEC].
Oggetto: Esposto urgente per schiamazzi notturni e condotte pericolose in [via], richiesta intervento e monitoraggio.
Il/La sottoscritto/a [dati] rappresenta il carattere urgente dei disturbi che, nelle notti di [indicare periodo], tra le ore [hh:mm] e [hh:mm], si manifestano in [via/piazza] con gruppi di persone che urlano, colpiscono con calci e pugni portoni e cassonetti, suonano ripetutamente clacson e diffondono musica ad alto volume da veicoli in sosta, rendendo impossibile il riposo e creando situazioni di pericolo per cose e persone. Gli episodi risultano documentati da chiamate al 112/113 in data [date] e da interventi occasionali non risolutivi.
Si chiede l’immediata intensificazione dei controlli e l’adozione delle misure necessarie a far cessare i disturbi e prevenire la reiterazione, con richiesta di essere informato/a degli esiti e delle eventuali sanzioni comminate. Si sollecita, ove ne ricorrano i presupposti, la trasmissione della notizia di reato all’Autorità Giudiziaria e si resta a disposizione per fornire ulteriori elementi e testimonianze. Si allegano fotografie, breve rassegna di segnalazioni pregresse e attestazioni di altri residenti. Si richiede protocollazione del presente esposto e comunicazione del relativo numero.
[Luogo e data] — [Firma]
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