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Indice
Verbale Nomina Responsabile Safeguarding
Nominare un responsabile safeguarding significa dotare l’associazione o società sportiva di un presidio dedicato alla prevenzione e al contrasto di abusi, violenze e discriminazioni che possono insinuarsi nell’attività quotidiana, specie quando coinvolge minori. L’obbligo, introdotto dall’articolo 16 del decreto legislativo 39/2021, richiede che entro il 31 dicembre le organizzazioni individuino formalmente una figura di controllo, la descrivano nel proprio modello di tutela e le assegnino poteri concreti di intervento. Il legislatore ha volutamente lasciato ampio margine nella definizione di requisiti, funzioni e modalità di scelta, confidando nella capacità delle singole realtà di calibrare il ruolo sulle dimensioni, sulla struttura interna e sulle discipline praticate; di contro le linee guida del CONI approvate con delibera n. 255/2023 indicano alcuni punti fermi che gli enti affilianti – federazioni, discipline associate, enti di promozione e associazioni benemerite – dovranno calare nei propri regolamenti.
L’amministratore di una società sportiva deve innanzitutto comprendere che il responsabile safeguarding non è un garante astratto, bensì un organo di vigilanza incaricato di monitorare l’effettiva applicazione del modello e del codice di condotta, di ricevere segnalazioni e di proporre correttivi quando emergano criticità. Perché il controllo funzioni occorre che il responsabile possa accedere liberamente a luoghi, atti e persone; ciò implica che il modello preveda un canale informativo idoneo, riconosca al responsabile il potere di audire tesserati e visitare impianti anche senza preavviso e imponga a tutti, dall’atleta al dirigente, l’obbligo di collaborazione. La governance più efficace integra tale canale con l’eventuale procedura di whistleblowing già in uso per la prevenzione dei reati ex d.lgs. 231/2001, affinché il segnalante disponga di un’unica interfaccia sicura, anonima se necessario, e protetta da ritorsioni. In questa logica il responsabile safeguarding può coincidere con il gestore interno del whistleblowing, purché possegga competenze sui fenomeni di abuso e sia indipendente dalle funzioni operative.
Sul piano dei requisiti, l’autonomia è il baricentro: la stessa persona che definisce i piani di allenamento o prende decisioni disciplinari sulla squadra non può essere investita del compito di giudicarne la correttezza sotto il profilo delle discriminazioni. È quindi opportuno che il responsabile non ricopra ruoli apicali di gestione sportiva o economica e che non sussistano conflitti di interesse evidenti con allenatori, dirigenti o sponsor. In realtà di piccole dimensioni questa separazione può apparire complicata, ma basta attribuire il ruolo a un soggetto esterno, per esempio un professionista specializzato in diritto sportivo o un consulente con background psicologico, oppure individuare un consigliere indipendente che non abbia deleghe operative. In ogni caso l’atto di nomina deve motivare le ragioni della scelta, fissare la durata dell’incarico e disciplinare requisiti di onorabilità, di esperienza con minori e di formazione in materia di tutela.
La formazione non è un dettaglio meramente burocratico. Il responsabile deve conoscere la cornice normativa nazionale e internazionale, le dinamiche dei contesti sportivi e i principi di primo intervento quando qualcuno segnala una condotta inappropriata. Per questo le federazioni stanno predisponendo percorsi abilitanti rivolti sia ai responsabili centrali sia alle figure di club; le società che designano un responsabile dovranno verificare la partecipazione a questi corsi o, se ancora assenti, assicurare un training ad hoc che comprenda aspetti giuridici, psicosociali e procedurali. La formazione andrà poi aggiornata periodicamente, perché la materia evolve e la stessa attività sportiva genera nuovi scenari di rischio, ad esempio nel mondo degli e-sports o degli allenamenti via streaming.
Una volta insediato, il responsabile deve ricevere un mandato chiaro. Il modello di prevenzione dovrebbe assegnargli il compito di ricevere e gestire le segnalazioni, di aprire istruttorie interne, di proporre misure urgenti quando vi sia un rischio attuale per la vittima, di tenere un registro degli esiti e di relazionare almeno una volta all’anno all’organo amministrativo. La relazione annuale rappresenta il momento di verifica dell’efficacia del sistema: il responsabile illustra le criticità riscontrate, valuta se le procedure siano state rispettate, quantifica il numero di segnalazioni e formula un piano di azione per l’anno successivo. L’organo amministrativo dovrà discutere tale rapporto, assumere le decisioni conseguenti e documentare le proprie determinazioni; in assenza di riscontro si aprirebbe un vuoto di responsabilità che potrebbe esporre la società a sanzioni disciplinari e a pretese risarcitorie.
Un aspetto peculiare previsto dalle linee guida CONI è il raccordo verticale con il responsabile federale. Il responsabile di club, infatti, non opera in isolamento: quando rileva un fatto che esula dalla competenza gestionale interna o che potrebbe costituire illecito disciplinare federale, ha l’obbligo di segnalarlo al responsabile centrale e di trasmettere la documentazione richiesta. L’obiettivo è creare una catena informativa che consenta di individuare ricorrenze, prevenire spostamenti di un tecnico sospeso da un club a un altro e adottare misure omogenee sul territorio. La società dovrà quindi garantire al responsabile accesso rapido a dati e archivi in formato compatibile con la piattaforma federale, pena la violazione dell’obbligo di collaborazione che grava su tutti i tesserati.
Dal punto di vista civilistico l’investitura del responsabile avviene tramite delibera dell’assemblea dei soci o del consiglio direttivo, se lo statuto lo consente. L’atto di nomina definisce durata, eventuale compenso, poteri ispettivi, obbligo di riservatezza e cause di revoca. La revoca anticipata deve essere motivata da giusta causa, altrimenti rischia di essere impugnata e di minare la credibilità del sistema. In caso di dimissioni o sostituzione, la società deve procedere tempestivamente a una nuova nomina, perché la legge non contempla vacatio. Le federazioni potrebbero sospendere l’affiliazione se entro il termine non risulta un responsabile attivo.
Un nodo spesso sottovalutato riguarda i flussi documentali. I dati delle segnalazioni sono particolari ai sensi del GDPR, perché riguardano presunte condotte illecite e potenzialmente la salute psicofisica delle vittime. Il responsabile dev’essere designato come soggetto autorizzato al trattamento e operare secondo istruzioni scritte; i documenti vanno conservati in archivi protetti, con accesso limitato e cifratura delle comunicazioni. La legge prevede anche misure di prevenzione della vittimizzazione secondaria: ciò implica che le persone coinvolte non vengano esposte a ritorsioni o a ripercussioni sociali; il responsabile dovrà vigilare affinché istruttori e dirigenti non modifichino assetti di squadra o orari di allenamento in modo da penalizzare chi ha denunciato.
Infine, la nomina del responsabile safeguarding non esaurisce la compliance dell’associazione. Il nuovo presidio funziona se è inserito in un ecosistema di regole chiare: un codice di condotta che elenchi comportamenti proibiti, percorsi formativi periodici per tecnici e volontari, procedure di certificazione del casellario giudiziale per chi lavora con i minori, controlli sugli impianti e sulle trasferte, polizze assicurative adeguate. Il responsabile è l’ingranaggio che mette in moto il sistema, ma il motore resta la volontà degli organi sociali di integrare la tutela nel proprio modo di fare sport. Solo così la figura non sarà percepita come un “controllore esterno”, ma come il garante di un ambiente sereno in cui l’agonismo possa svilupparsi nel rispetto della dignità di ogni atleta.
Esempio di Verbale Nomina Responsabile Safeguarding
Di seguito è possibile trovare un esempio di verbale nomina responsabile safeguarding.
VERBALE CONSIGLIO DIRETTIVO
ASSOCIAZIONE ____________________
VIA _________________ – CF e PIVA ____________________
DEL ________________
Oggi ___________ alle ore __________ presso la sede dell’Associazione Sportiva Dilettantistica _________________________ in Via _________________________ si è riunito il Consiglio Direttivo dell’Associazione stessa per discutere e deliberare sul seguente:
Ordine del Giorno
- Nomina Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding);
- Adozione del modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva dell’associazione.
- Adozione delle norme in materia di Safeguarding dell’ENTE Sportivo di affiliazione.
- Varie ed eventuali.
Il Presidente prende la parola per dichiarare che, avendo constatato la presenza di tutto il Consiglio Direttivo, la riunione è formalmente valida e sarà presieduta dal Presidente e verbalizzata dal Segretario. Al termine della seduta, il presente verbale sarà letto, approvato e firmato dal Presidente e dal Segretario.
Il Presidente spiega che la normativa della riforma dello sport (art.33 del D.Lgs.36/2021) impone la nomina di un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) e dell’adozione di un modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva dell’associazione nonché l’adozione e il rispetto alle norme di Safeguarding emanate dall’ENTE Sportivo di Affiliazione.
Per quanto riguarda il punto uno all’ordine del giorno il consiglio direttivo delibera, all’unanimità dei presenti, con voto palese ad alzata di mano, di nominare Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) ______________________________________________________________.
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni (Responsabile Safeguarding) rimarrà in carica come il consiglio direttivo dell’associazione e scadrà con esso.
Viene creata un’apposita e-mail ___________________________ ad uso del Responsabile in modo che possa ricevere comunicazioni, anche in forma anonima.
Tale nomina sarà ratificata alla prima assemblea generale dei soci utile e comunicato ai soci mediante apposita sezione nel sito web nonché comunicato all’ENTE di Affiliazione ________________.
Al punto due viene data lettura del modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva dell’associazione (Allegato 1 al presente verbale).
Dopo breve ma esaustivo dibattito si delibera, all’unanimità dei presenti con voto palese ad alzata di mano, di adottare tale Modello Organizzativo che sarà ratificato alla prima assemblea generale dei soci utile e comunicato ai soci mediante apposita sezione nel sito web nonché comunicato all’ENTE di Affiliazione ______________.
Al punto tre viene data lettura delle linee guide safeguarding e del regolamento safeguarding dell’ENTE di Affiliazione ____________ e all’unanimità dei presenti con voto palese ad alzata di mano si delibera di accettarli, adottarli e conformarsi alle regole in essi contenute. Tali linee guida saranno comunicate ai soci.
Altro non avendo da discutere il Presidente dichiara chiusa la seduta alle ore _________________.
Il presente verbale viene letto, approvato e firmato.
Presidente (_____________) ______________________________
Segretario (_____________) ______________________________
Fac Simile Verbale Nomina Responsabile Safeguarding Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello verbale nomina responsabile safeguarding da scaricare. Il modulo verbale nomina responsabile safeguarding compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile verbale nomina responsabile safeguarding può essere convertito in PDF o stampato.
Modulo Verbale Nomina Responsabile Safeguarding PDF Editabile
Di seguito viene messo a disposizione il modello verbale nomina responsabile safeguarding PDF editabile.