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Indice
Liberatoria Utilizzo Marchio E Logo
Concedere a terzi il diritto di usare un marchio o un logo comporta delicati aspetti giuridici e commerciali: la liberatoria è lo strumento contrattuale che precisa con esattezza come, dove, quando e a quali condizioni il segno distintivo potrà essere riprodotto. Prima di redigerla occorre verificare che il titolare del marchio ne abbia effettivamente la disponibilità: la registrazione presso l’UIBM o l’EUIPO conferisce un diritto esclusivo, ma se esistono co titolari o cessioni parziali la liberatoria dovrà essere sottoscritta da tutti i soggetti aventi causa. Altrettanto importante è circoscrivere il perimetro territoriale e merceologico, perché il marchio può essere registrato per classi di prodotti e servizi diverse; autorizzare un utilizzo che le oltrepassi esporrebbe il licenziante al rischio di perdita del carattere distintivo o di diluizione del brand.
Nel corpo del documento è centrale la descrizione degli scopi consentiti: promozione congiunta, inserimento su packaging di un partner industriale, uso in eventi temporanei o campagne digitali. Specificare la durata, ponendo una data di scadenza o subordinandola al raggiungimento di un obiettivo di progetto, impedisce che l’utilizzo si protragga nel tempo senza controllo. L’indicazione del “territorio” (Italia, Unione europea, mercati extra UE) non è un dettaglio formale: in assenza di limitazione geografica la licenza potrebbe essere intesa come mondiale, con conseguenze indesiderate sulle iniziative di internazionalizzazione del marchio.
Un paragrafo dedicato alle modalità di riproduzione impone il rispetto del manuale di identità visiva, stabilendo colori Pantone, spazi di rispetto, proporzioni minime e supporti ammessi. Questo presidio grafico tutela l’integrità del segno e riduce le contestazioni qualitative. La liberatoria dovrebbe poi prevedere l’obbligo per il licenziatario di sottoporre bozze di campagna o di prodotto al controllo preventivo del titolare, fissando tempi certi di approvazione per evitare colli di bottiglia operativi. Accanto alle prescrizioni tecniche va inserita la clausola di goodwill, l’utilizzo del marchio non deve danneggiare l’immagine del titolare né associarlo ad attività illecite, discriminatorie o contrarie all’ordine pubblico, pena la revoca immediata della licenza.
Sul piano economico la liberatoria può essere gratuita o onerosa. Se si sceglie la gratuità, tipica di partnership istituzionali o iniziative di CSR, conviene dichiarare espressamente l’assenza di corrispettivo per evitare che il fisco ne presuma l’esistenza in forma di prestazione in natura. Nelle licenze a titolo oneroso, invece, il canone può essere fisso, a percentuale sul fatturato generato o misto; è opportuno regolare le modalità di rendicontazione, il diritto di audit del licenziante e le penali in caso di inadempimento. Qualora la liberatoria riguardi un marchio noto, può rivelarsi essenziale vincolare l’uso a determinati target di qualità o a standard produttivi certificati, così da preservare il prestigio del brand.
Non va trascurato l’aspetto della responsabilità civile: chi ottiene la licenza deve manlevare il titolare da reclami di terzi, danni a consumatori o violazioni normative derivanti dai propri prodotti o servizi, salvo che tali danni originino da difetti intrinseci del marchio stesso (ad esempio una denominazione ingannevole). È buona prassi esigere la stipula di una polizza RC prodotti che menzioni espressamente l’estensione alla responsabilità per uso di marchi altrui.
Per rendere la liberatoria opponibile ai terzi, la legge non prevede l’obbligo di registrazione; tuttavia, se l’accordo modifica la titolarità di parte dei diritti o impone limitazioni esclusivistiche rilevanti, il deposito di un estratto presso l’UIBM o l’EUIPO può essere utile a scongiurare future contestazioni. In ogni caso il contratto andrà redatto in forma scritta, preferibilmente con firma digitale o scambio via PEC, così da attribuire la data certa richiesta dall’articolo 2704 del codice civile.
Infine, la clausola risolutiva espressa, ex articolo 1456 c.c., mette al riparo il titolare nella malaugurata ipotesi di violazioni gravi: uso non autorizzato dell’immagine coordinata, mancato pagamento dei canoni, superamento dei limiti territoriali. Prevedere la possibilità di diffidare il licenziatario e, dopo un congruo termine, revocare l’autorizzazione riduce i tempi di reazione e rafforza la posizione in giudizio.
Esempio di Liberatoria Utilizzo Marchio E Logo
Di seguito è possibile trovare un esempio di liberatoria utilizzo marchio e logo.
Tra
Licenziante / Titolare del Marchio
con sede legale in ____________________________________________, C.F./P. IVA ____________________, rappresentata dal Sig./dalla Sig.ra ____________________________________________ in qualità di ______________________________ (di seguito “Licenziante”)
e
Licenziatario / Utilizzatore
con sede legale in ____________________________________________, C.F./P. IVA ____________________, rappresentata dal Sig./dalla Sig.ra ____________________________________________ in qualità di ______________________________ (di seguito “Licenziatario”)
— congiuntamente, “Parti” —
premesso che
a) il Licenziante è titolare dei diritti esclusivi sul marchio denominativo e figurativo “____________________________” registrato presso __________ al n. __________ per le classi __________________;
b) il Licenziatario intende impiegare detto marchio e il relativo logo (di seguito, complessivamente, “Segni”) per le finalità sotto descritte;
le Parti convengono e stipulano quanto segue.
1. Oggetto
Il Licenziante concede al Licenziatario licenza non esclusiva, non trasferibile e priva di sub-licenza, di utilizzare i Segni unicamente per ______________________________ (descrivere iniziativa, prodotto, evento) secondo i termini del presente accordo.
2. Durata
La licenza decorre dal _________________________ e termina il ________________________; eventuale proroga richiede consenso scritto del Licenziante.
3. Territorio
L’utilizzo è limitato a ______________________________________________ (Stato/i, UE, mondo ecc.). Ogni diffusione al di fuori di tale ambito territoriale è vietata senza preventiva autorizzazione.
4. Modalità di riproduzione
Il Licenziatario si impegna a rispettare fedelmente il manuale di identità visiva che costituisce Allegato “A”: colori Pantone, proporzioni, spazi di rispetto, dimensioni minime e supporti ammessi. Ogni bozza di materiale recante i Segni dovrà essere sottoposta al Licenziante almeno ___ giorni lavorativi prima della pubblicazione; il silenzio non varrà come approvazione.
5. Corrispettivo
La licenza è concessa:
□ a titolo gratuito, senza corrispettivi o royalties;
□ a titolo oneroso, dietro pagamento di € _______________ (euro __________________________________) + IVA entro ___ giorni dalla sottoscrizione / secondo il seguente piano: ____________________.
In caso di canone percentuale, il Licenziatario trasmetterà rendiconto trimestrale attestante le vendite dei prodotti/servizi contraddistinti dai Segni.
6. Garanzie e responsabilità
Il Licenziante garantisce di essere titolare dei Segni e che la presente licenza non viola diritti di terzi. Il Licenziatario utilizzerà i Segni con diligenza, evitando qualunque associazione con attività illecite, discriminatorie o lesive della reputazione del Licenziante.
Il Licenziatario terrà indenne il Licenziante da reclami o danni derivanti da prodotti, servizi o materiali realizzati sotto la propria responsabilità.
7. Risoluzione
Costituiscono inadempimenti gravi, ai sensi dell’art. 1456 c.c., il mancato rispetto del manuale di identità visiva, l’uso dei Segni oltre la durata o il territorio concessi, l’omesso pagamento di quanto dovuto. In tali casi il Licenziante potrà risolvere il contratto con comunicazione scritta e il Licenziatario dovrà cessare immediatamente ogni utilizzo, rimuovendo i Segni da supporti fisici e digitali entro ___ giorni.
8. Riservatezza
Le informazioni tecniche e commerciali scambiate in virtù del presente accordo resteranno confidenziali per tutta la durata della licenza e per i ___ anni successivi alla sua cessazione.
9. Legge applicabile e foro competente
Il contratto è disciplinato dalla legge italiana. Per ogni controversia sarà competente in via esclusiva il Foro di ____________________, fatti salvi eventuali diritti inderogabili del consumatore.
10. Clausole finali
Eventuali modifiche o integrazioni dovranno assumere forma scritta a pena di nullità. Il contratto è redatto in duplice originale; ciascuna Parte ne riceve un esemplare.
Ai sensi e per gli effetti degli artt. 1341 e 1342 c.c. il Licenziatario dichiara di approvare specificamente le clausole di cui agli articoli 4 (Modalità di riproduzione), 6 (Garanzie e responsabilità), 7 (Risoluzione) e 9 (Foro competente).
Luogo _____________, data ______________
Firma per il Licenziante ______________
Firma per il Licenziatario _____________________
Modello Liberatoria Utilizzo Marchio e Logo Word da Scaricare
In questa sezione è presente un modello liberatoria utilizzo marchio e logo da scaricare. Il modulo liberatoria utilizzo marchio e logo compilabile messo a disposizione è in formato DOC, può quindi essere aperto e compilato utilizzando Word o un altro programma che supporta questo formato.
La compilazione è molto semplice, basta infatti inserire i dati mancanti negli spazi presenti nel documento.
Una volta compilato, il fac simile liberatoria utilizzo marchio e logo può essere convertito in PDF o stampato.
Modulo Liberatoria Utilizzo Marchio e Logo PDF Editabile
Di seguito viene messo a disposizione un fac simile liberatoria utilizzo marchio e logo PDF editabile.