Lettera al Comune per Richiesta di Intervento

In questa pagina è possibile trovare un fac simile lettera al comune per richiesta intervento da scaricare e compilare.

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Lettera al Comune per Richiesta di Intervento

Scrivere una lettera al Comune per chiedere un intervento significa attivare l’amministrazione attraverso uno strumento di partecipazione popolare riconosciuto dal Testo unico degli enti locali, che invita i Comuni a “promuovere organismi di partecipazione” e a valorizzare le istanze dei cittadini nello statuto e nei regolamenti interni. La lettera non è un modulo impersonale: è l’atto che fa sorgere un procedimento amministrativo e, per questo, deve contenere gli elementi minimi che consentano all’ufficio competente di istruire la pratica entro il termine ordinario di trenta giorni, termine che la legge 241/1990 impone come massimo se lo statuto o il regolamento non ne prevedono uno più breve.

La struttura efficace inizia con l’intestazione completa del mittente, indispensabile per le comunicazioni di rito, e prosegue con l’indicazione dell’ufficio o del responsabile del procedimento quando sia noto; questa accortezza accelera la protocollazione interna e riduce i passaggi fra settori diversi. Occorre poi descrivere con precisione il fatto che richiede l’intervento, per esempio una buca pericolosa in via X, un lampione spento da settimane o un edificio fatiscente che minaccia la pubblica incolumità, localizzandolo con riferimenti spaziali, date e, se possibile, fotografie allegate; gli allegati infatti diventano parte integrante dell’istruttoria e possono orientare il sopralluogo tecnico. Il centro della lettera è la richiesta puntuale dell’azione amministrativa attesa: messa in sicurezza, ripristino, verifica igienico-sanitaria, potatura, rimozione di rifiuti o qualunque altra competenza riconducibile al Sindaco come ufficiale di governo ai sensi dell’articolo 54 del TUEL. Formulare la richiesta in termini chiari evita che l’amministrazione risponda con note interlocutorie e allunga i tempi. Non guasta richiamare gli obblighi normativi che sostengono la pretesa: per i pericoli sulla strada si menziona l’articolo 14 del Codice della strada (obbligo di manutenzione e segnalazione), per la sicurezza urbana le ordinanze contingibili e urgenti, per i rifiuti il decreto legislativo 152/2006. La parte conclusiva deve individuare un recapito per le notifiche, indicare se si desidera ricevere copia dell’atto finale via PEC e, soprattutto, fissare un termine ragionevole entro il quale l’Ente dovrebbe rispondere. La richiesta di risposta esplicita è coerente con l’articolo 2-bis della legge 241/1990, che riconosce il diritto al risarcimento per ritardo ingiustificato; ciò non significa minacciare l’amministrazione, ma ricordare la cornice di legalità entro cui opera.

Quanto alla forma di trasmissione, la PEC inviata all’indirizzo di protocollo, di solito pubblicato nella sezione “Contatti” del sito istituzionale, equivale alla raccomandata A/R e genera automaticamente la prova di invio e di ricezione; laddove il Comune abbia attivato sportelli telematici o moduli online, l’uso di tali canali non è obbligatorio ma conviene perché instrada subito la segnalazione al servizio competente. In alternativa resta valida la consegna a mano all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, che rilascia un numero di protocollo da citare in ogni successiva comunicazione. Se la lettera riguarda un fatto che può costituire pericolo imminente per la sicurezza o la salute collettiva, vale la pena inviarne copia alla Polizia Locale, indicando in calce l’elenco dei destinatari per conoscenza; questa prassi, prevista da molte linee guida ANCI sulle segnalazioni, riduce il rischio di rimpalli interni e attiva immediatamente il servizio che, in base al regolamento comunale, ha competenza di pronto intervento. Una volta protocollata la richiesta, l’ufficio è tenuto a comunicare il nominativo del responsabile del procedimento e la data entro cui sarà concluso; se ciò non avviene, il cittadino può sollecitare mediante istanza di accesso civico “semplice” ex decreto legislativo 33/2013, oppure, nei casi di inerzia prolungata, ricorrere al difensore civico regionale o al TAR per l’azione avverso il silenzio, dopo aver diffidato l’ente a provvedere.

Ricordare infine che la lettera è coperta dal diritto di petizione sancito dall’articolo 50 della Costituzione, un richiamo che ha valore politico oltre che giuridico: segnalare un disservizio non è mero atto di reclamo, ma esercizio della partecipazione democratica locale. Chi scrive deve dunque mantenere un tono collaborativo, corredare la richiesta di informazioni tecniche, dichiarare la propria disponibilità al sopralluogo e, qualora la risposta istituzionale tardasse, continuare il dialogo senza rinunciare ai rimedi di legge; in questo modo trasforma la segnalazione individuale in un tassello di amministrazione condivisa, principio ormai radicato nei regolamenti sui beni comuni di molti municipi italiani.

Esempio di Lettera Al Comune Per Richiesta Intervento

Modello 1 – GENERICO

Oggetto: Richiesta intervento per [descrizione sintetica]

Il/La sottoscritto/a [Nome Cognome], residente in [indirizzo], segnala che in data [___/___/____] ha constatato [descrizione dettagliata del problema: luogo, circostanze, eventuale pericolo].
Considerata la competenza comunale in materia di [richiamo normativo, se noto], chiede un pronto intervento volto a [azione richiesta] entro un termine congruo, non oltre trenta giorni dalla presente.
Si allegano: [eventuali fotografie, elaborati o perizia tecnica].
Ai sensi dell’articolo 2 della legge 241/1990 si chiede di conoscere il responsabile del procedimento e di ricevere ogni comunicazione all’indirizzo PEC sopra indicato.

In attesa di gentile riscontro, porge distinti saluti.

[Firma]