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Lettera Di Diffida Servitù Di Passaggio
Una diffida in materia di servitù di passaggio è la lettera formale con cui il titolare del fondo dominante intima al proprietario o al possessore del fondo servente di cessare turbative o impedimenti e di ripristinare l’esercizio del passaggio nei termini risultanti dal titolo o dalla legge. Serve a mettere in mora il destinatario, a fissare i fatti nel tempo, a chiedere la rimozione degli ostacoli e, se necessario, a preannunciare i passi successivi in mediazione e giudizio. La sua utilità giuridica sta nel collegare l’accertamento del diritto alla sua concreta tutela: chi esercita una servitù deve poter attraversare il fondo altrui così come il titolo l’ha configurata, senza aggravamenti né compressioni arbitrarie, e chi sopporta la servitù deve poter pretendere che l’uso resti nei limiti pattuiti o legali.
Prima di diffidare occorre chiarire la fonte e l’ampiezza del diritto. La servitù può risultare da un atto trascritto, da una sentenza, da usucapione oppure essere imposta per legge come passaggio coattivo in caso di interclusione; in tutti i casi la misura del passaggio, i mezzi ammessi, la destinazione e i modi d’uso discendono dal titolo o, in mancanza, dal modo in cui la servitù è stata esercitata. Il proprietario del fondo servente non può compiere opere che rendano più gravoso l’uso della servitù né mutarne unilateralmente il luogo di esercizio; è ammesso lo spostamento del tracciato solo quando il trasferimento non renda più incomodo l’esercizio e avvenga a spese del servente, con piena equivalenza funzionale. È vietato restringere una carreggiata oltre le esigenze della sicurezza o della conservazione, così come installare paletti, catene o cancelli che impediscono o ritardano il passaggio; la giurisprudenza ammette la posa di un cancello se davvero necessaria alla sicurezza del fondo servente e a condizione che al titolare del passaggio siano consegnate le chiavi o consentite modalità di accesso equivalenti e che l’opera non comporti attese, percorsi aggiuntivi o limitazioni incompatibili con la funzione della servitù. Sul versante opposto, anche il fondo dominante è vincolato al rispetto delle modalità d’uso: non può ampliare la larghezza del transito, aumentare arbitrariamente il carico dei mezzi o trasformare un passaggio pedonale in carrabile; ha il diritto e l’onere di eseguire, a proprie spese, le opere necessarie alla conservazione del passaggio, scegliendo soluzioni che gravino il meno possibile sul servente.
La diffida ha struttura semplice ma contenuti delicati. Va indirizzata al proprietario e a chi di fatto detiene il fondo servente, indicati con i loro riferimenti catastali e anagrafici; deve identificare il titolo o la fonte della servitù, descrivere in modo circostanziato la turbativa o l’impedimento e richiedere espressamente la cessazione del comportamento illegittimo o la rimozione delle opere ostative entro un termine ragionevole. È prudente allegare documentazione fotografica, estratti di mappa e trascrizioni, così da rendere oggettivo il quadro, e invitare il destinatario a concordare tempi e modalità tecniche per il ripristino, prevedendo, se esiste un cancello già installato, la consegna delle chiavi o l’abilitazione a sistemi di apertura elettronica senza oneri per il dominante. La lettera costituisce messa in mora ai fini del risarcimento dei danni e prova la buona fede dell’istante; non è uno strumento di autotutela e non autorizza a rimuovere in proprio ostacoli o serrature: interventi unilaterali espongono a responsabilità civili e penali e vanno evitati.
Il passaggio dalla diffida agli strumenti di tutela giudiziale è scandito da alcune regole. Le controversie sui diritti reali, servitù comprese, sono soggette a mediazione obbligatoria; se la diffida non sortisce effetto, la parte interessata deve attivare un organismo di mediazione prima di adire il tribunale, salvo che non ricorrano i presupposti per misure urgenti. In presenza di impedimenti recenti o violenze al diritto di passaggio sono percorribili le azioni possessorie entro l’anno dalla turbativa per ottenere in via rapida la reintegrazione o la manutenzione; quando l’ostruzione è in corso di esecuzione o minaccia un pregiudizio imminente, la legge consente la denuncia di nuova opera o di danno temuto e, nei casi in cui la tempestività è decisiva, il ricorso cautelare d’urgenza per un ordine di rimozione immediata. Se il conflitto riguarda il contenuto del diritto (larghezza della sede, mezzi ammessi, luogo del tracciato), la tutela è petitoria e richiede l’accertamento giudiziale del titolo o dell’usucapione, ma la diffida resta utile come antecedente logico e come tentativo serio di composizione. Nei rapporti di vicinato la scelta tra tutela possessoria e petitoria si calibra sul tipo di lesione e sul tempo trascorso; in ogni caso l’avvio della mediazione o del processo, non la mera diffida, interrompe le decadenze e i termini di prescrizione delle azioni risarcitorie, mentre per evitare l’estinzione della servitù per non uso ventennale è necessario l’effettivo esercizio del passaggio o l’instaurazione del giudizio di accertamento, non essendo sufficiente una comunicazione stragiudiziale.
Le cautele pratiche aiutano a trasformare la diffida in uno strumento efficace. Chi invia la lettera dovrebbe verificare la catena dei titoli con una visura aggiornata, descrivere il percorso con riferimenti di fatto comprensibili, indicare un termine di ripristino commisurato alla fattispecie e preannunciare mediazione e azioni successive, anche a tutela delle spese e dei danni già sofferti per deviazioni forzate o per la compromissione dell’accesso. Chi la riceve farebbe bene a rispondere motivando le proprie ragioni e, se ritiene necessario mantenere opere di chiusura per sicurezza, a proporre soluzioni non discriminatorie per l’uso della servitù; se intende spostare il passaggio, deve dimostrare l’equivalenza funzionale e farsi carico integralmente delle opere senza pregiudizio per l’altro fondo. Entrambe le parti dovrebbero considerare che il giudice valuterà la conformità dei loro comportamenti ai principi di correttezza e di non aggravamento della servitù e che una soluzione concordata, spesso basata su accorgimenti tecnici e su regole d’uso ragionevoli, è preferibile a una sentenza che congela per anni un assetto rigido e talvolta inadeguato all’evoluzione dei luoghi.
Esempio di Lettera Di Diffida Servitù Di Passaggio
MODELLO 1 – DIFFIDA PER RIPRISTINO DELLA SERVITÙ DI PASSAGGIO
Oggetto: Diffida al ripristino della servitù di passaggio su fondo sito in [luogo] – artt. 1063, 1067, 1079 c.c.
Io sottoscritto, quale titolare del diritto di servitù di passaggio sul Vostro fondo, costituita con [atto notarile/sentenza/servitù per usucapione] in data [__/__/____], trascritta ai RR.II. di [Comune] il [__/__/____] ai nn. [__________], contesto l’avvenuta interruzione/ostruzione del tracciato per effetto di [descrizione: posa catene/cancello senza chiavi, deposito materiali, cordolo, aiuola, sosta veicoli, altro] rilevata in data [__/__/____] alle ore [__], come da documentazione fotografica allegata.
Le opere e i comportamenti descritti aggravano o impediscono l’esercizio della servitù in violazione degli artt. 1063 e 1067 c.c. e integrano turbativa del diritto. Con la presente Vi diffido a provvedere, entro e non oltre giorni [__] dal ricevimento, al ripristino integrale dell’accesso e della sede di transito, alla rimozione/adeguamento delle opere di chiusura e, ove intendiate mantenere un cancello per ragioni di sicurezza, alla consegna senza oneri di n. [__] chiavi/telecomandi o all’abilitazione del mio nominativo al sistema di apertura, assicurando in ogni caso un passaggio agevole e senza attese.
In difetto, mi vedrò costretto ad attivare la mediazione obbligatoria ai sensi del d.lgs. 28/2010 e a promuovere azioni a tutela del diritto (possessorie e/o confessoria ex art. 1079 c.c.), con richiesta di provvedimenti d’urgenza, ripristino coattivo, inibitoria e liquidazione dei danni e delle spese.
Allego: copia titolo/trascrizione, planimetria, fotografie datate, estratto mappa catastale.
Luogo e data: [__________] Firma: ______________________________
MODELLO 2 – DIFFIDA AL RISPETTO DELLA SERVITÙ DI PASSAGGIO (CESSAZIONE AGGRAVAMENTI E ABUSI)
Oggetto: Diffida a cessare comportamenti e opere che aggravano la servitù di passaggio – artt. 1067 e 1069 c.c.
In qualità di titolare della servitù di passaggio gravante sul Vostro fondo, costituita con [titolo] del [__/__/____], contesto i seguenti comportamenti/opere che rendono più gravoso l’esercizio del diritto: [parcheggio reiterato sul tracciato, restringimento utile, posizionamento fioriere/pali, deposito rifiuti, orari di chiusura senza consegna chiavi, danneggiamento fondo di transito, altro], riscontrati in data [__/__/____] e documentati dalle foto allegate.
Tali condotte violano l’art. 1067 c.c. e devono cessare immediatamente. Vi diffido pertanto a rimuovere gli ostacoli, a ripristinare la larghezza utile del passaggio pari a [__] m come da titolo/uso, astenendovi da soste o depositi sulla servitù, nonché a eseguire, ai sensi dell’art. 1069 c.c., gli interventi minimi di manutenzione/messa in sicurezza del tratto [descrizione], concordando con il sottoscritto tempi e modalità entro giorni [__] dal ricevimento.
In assenza di riscontro utile, attiverò mediazione e tutela giudiziale, richiedendo anche l’applicazione di misure coercitive e il risarcimento dei danni patiti e patiendi per le deviazioni e i ritardi finora subiti.
Allego: titolo/trascrizione, documentazione fotografica, planimetria.
Luogo e data: [__________] Firma: ______________________________
MODELLO 3 – DIFFIDA PER APERTURA VARCO E RIMOZIONE OPERE CHE OSTRUISCONO IL PASSAGGIO
Oggetto: Diffida a riaprire il varco sulla servitù di passaggio e a rimuovere opere abusive – artt. 1063, 1067, 1070, 1079 c.c.
A seguito della costruzione/posa di [muro, recinzione, rete, cordolo, basculante] in corrispondenza del tracciato della servitù di passaggio che grava sul Vostro fondo, rilevata in data [__/__/____], l’accesso al mio fondo risulta interdetto. Il diritto di servitù è fondato su [atto/sentenza/usucapione], trascritto ai RR.II. il [__/__/____] ai nn. [__________]; il tracciato è individuato nella planimetria allegata.
Vi invito e diffido a rimuovere entro giorni [__] le opere che impediscono il transito e a riaprire il varco nelle dimensioni originarie [larghezza ____ m], ripristinando la piena fruibilità del passaggio. Resta salva la possibilità, a Vostre spese, di proporre lo spostamento della sede ai sensi dell’art. 1070 c.c., purché senza aggravio e con equivalenza funzionale; in difetto, procederò a richiedere in sede cautelare e di merito l’ordine giudiziale di rimozione, l’inibitoria e la condanna alle spese e ai danni.
Si invita altresì a voler concordare un sopralluogo congiunto entro [__] giorni per definire i dettagli operativi. In assenza di riscontro utile, verrà attivata la mediazione obbligatoria e le azioni di tutela previste dalla legge.
Allego: titolo/trascrizione, estratto mappa, foto ostacoli.
Luogo e data: [__________] Firma: ______________________________
MODELLO 4 – DIFFIDA A RIMUOVERE CONTATORE/IMPIANTO POSATO SENZA TITOLO SU TRACCIATO DI SERVITÙ
Oggetto: Diffida a rimuovere contatore/impianto posato sul tracciato della servitù in assenza di titolo – turbativa del diritto di passaggio
In data [__/__/____] ho riscontrato la posa/installazione di n. [__] contatore/cabina/colonnina/pozzetto identificato con matricola [__________] e intestato a [__________] in corrispondenza del tracciato della servitù di passaggio gravante sul fondo in [indirizzo], impedendo/restringendo il transito. Non risulta alcun titolo costitutivo di servitù a favore dell’impianto, né autorizzazione che consenta l’occupazione dell’area funzionale al passaggio.
Diffido pertanto il proprietario del fondo servente e il gestore a rimuovere o arretrare entro e non oltre giorni [__] il suddetto manufatto fuori dalla sede della servitù, ripristinando la percorribilità nelle dimensioni originarie [__ m] e adottando soluzioni conformi alla sicurezza dei luoghi. In mancanza, mi vedrò costretto ad adire l’Organismo di mediazione e, se del caso, il Tribunale per ottenere l’ordine di rimozione, l’inibitoria e il risarcimento dei danni; valuterò altresì la denuncia di nuova opera/danno temuto ove ricorrano i presupposti, con richiesta di provvedimenti urgenti.
Resto disponibile a concordare un sopralluogo congiunto entro [__] giorni. Allego planimetria, documentazione fotografica e titolo della servitù.
Luogo e data: [__________] Firma: ______________________________
MODELLO 5 – DIFFIDA A ESEGUIRE MANUTENZIONE E MESSA IN SICUREZZA DEL TRACCIATO DI PASSAGGIO
Oggetto: Diffida a eseguire interventi di manutenzione per la conservazione della servitù di passaggio – art. 1069 c.c.
Il tracciato della servitù di passaggio a servizio del mio fondo, costituita con [titolo] in data [__/__/____], versa in condizioni che ne compromettono l’utilizzo in sicurezza per la presenza di [buche, cedimenti, fango/stagni, vegetazione invadente, materiali depositati], come da foto allegate. Ai sensi dell’art. 1069 c.c., le opere necessarie per la conservazione del passaggio sono a carico del titolare del diritto, con il dovere di arrecare il minor aggravio possibile al fondo servente e il diritto di accedervi per il tempo strettamente occorrente.
Con la presente Vi invito e diffido a concordare entro giorni [__] modalità e tempi per l’esecuzione di [riempimento buche e ripristino massicciata, regimazione acque superficiali, sfalcio e potatura, posa stabilizzato/ghiaia, altro], ovvero, in alternativa, ad autorizzare formalmente il sottoscritto a procedere direttamente con impresa di fiducia, fermo l’onere a mio carico del costo e la cura di non arrecare pregiudizio al fondo servente. In mancanza, attiverò mediazione e richiederò i provvedimenti necessari a tutela del diritto di passaggio, con condanna alle spese in caso di perdurante inerzia.
Allego titolo/trascrizione della servitù, foto e planimetria del tracciato.
Luogo e data: [__________] Firma: ______________________________
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